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Coronavirus: bufala o pandemia

Scritto da Luca Murolo Il . Inserito in Vac 'e Press

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La settimana scorsa sarebbe stato un titolo più che appropriato, adesso, dopo la dichiarazione del 9 Marzo del Presidente del Consiglio in dirette televisiva, sembrerebbe addirittura inopportuno. Invece vorrei analizzare cosa è successo, cercando di essere il più obiettivo possibile, senza inutili polemiche su cosa andava fatto, e quando andava fatto.


Siamo stati presi alla sprovvista, da qualcosa che pensavamo, potesse succedere in altri paesi, ad altre latitudini. Invece capita proprio qui, in Italia. Nel centro della civilissima Europa, dell’antica Europa, che dopo aver sconfitto peste e colera, morbillo e vaiolo, possiede vaccino ed anti-corpi contro tutto e tutti. Ma non contro il COVID-19.

Un bell’articolo di Paolo Giordano, pubblicato sul Corriere della Sera del 25 febbraio, ci avvisava di non prendere sottogamba il virus, e ci spiegava il perché. La maggioranza degli Italiani, ci ha messo un paio di settimane in più. Non perché siamo testoni o particolarmente ignoranti, ma piuttosto refrattari a qualsiasi tipo di “dictat” e imposizione, avendo sconfitto l’ultima dittatura 75 anni fa, non siamo inclini ad obbedire, tanto meno senza capirne il motivo. Adesso, che siamo nel bel mezzo della tormenta, una tormenta che non ricorda eguali dalla fine della seconda guerra mondiale, un evento lontano e storico per la maggior parte di noi, abbiamo capito, voglio sperare, che la cosa è seria. Non c’è più spazio per inutili protagonismi da “io non ho paura”, e la “guasconeria” diventa stupidità. Mi sento di difendere chi non si è subito arreso all’idea di dover rinunciare, più che al proprio stile di vita, agli svaghi, alle allegre bevute, agli aperitivi ed alle altre riunione, con il senno di poi così aspramente criticate, perché noi non siamo la Cina. Se non è questa, né la sede, né il momento adatto, per ribadire vantaggi e svantaggi di dittatura e democrazia, vorrei semplicemente ricordare che se in Italia non riusciamo a costruire un ospedale in una settimana ( mi piacerebbe sapere, però, quanto durerà ), né isolare un centinaio di milioni di persone in pochi giorni, è proprio perché noi non siamo una dittatura. E per lo meno chi scrive, ne è fiero e felice.

Inevitabile è ricordare l’ultima grande epidemia che colpì l’Europa ed il pianeta intero, e cioè la “Spagnola” del 1918, all’inizio, ahimè, anch’essa trattata come una banale influenza. Rispetto ad allora, la scienza e la medicina hanno fatto passi da gigante, e anche se oggi ci troviamo nuovamente di fronte a qualcosa di sconosciuto, abbiamo molte armi per combatterla in più. Soprattutto l’informazione. In era globale, la popolazione è informata capillarmente di cosa succede, e cosa bisogna fare.

Televisione e social, fanno il loro dovere, anche se c’è il rovescio della medaglia. Io non sono un “complottista”, ma credo che sia doveroso ricordare le teorie più bizzarre, sta poi al buonsenso ed alla formazione culturale di ognuno di noi, se abbracciarne qualcuna, o riderne. Le più ricorrenti sono opposte e simili, si potrebbe riassumerle entrambe con il nome di “sentieri di guerra”! Mentre l’una parla di assembramenti di truppe ad Aviano, in Friuli, dove c’è una base NATO, e tutte le restrizioni imposte non sarebbero altro che preparazione ed introduzione ad una guerra mondiale, l’altra parla di un virus inventato in laboratorio per frenare la crescita cinese, ed evitare quindi la guerra tra l’Occidente e la Cina. Anche Paolo Giordano, nel già citato articolo parla di fantasy, e di “Spillover”, che ben otto anni fa, parla della prossima pandemia “che si svilupperà da un mercato della Cina meridionale”, ed in copertina c’è un pipistrello, artefice, a quanto pare, dello sviluppo del Coronavirus.

Chi scrive è, in quanto trapiantato di rene, un soggetto immuno-depresso, che non dovrebbe frequentare ospedali ed altri possibili centri di contagio, ma come i colleghi e gli amici sanno, tre settimane fa, mia moglie è stata investita, e quindi non ne posso fare a meno. Con la mia brava mascherina, spingendo la sua sedia a rotelle, ci vado quasi tutti i giorni, e posso testimoniare che i vari presidi sanitari sono nel caos, ma semplicemente perché l’emergenza che viviamo è una novità, e nessuno sa come comportarsi. Con la stessa testimonianza diretta, posso affermare che, alla fine, funziona tutto.

È per questo ed altri motivi che sono certo che io non soccomberò, nonostante persona a rischio, al Coronavirus. Non ho nessuna base scientifica che me lo suggerisce, solo un sano e consapevole ottimismo, che credo sia, insieme all’adempienza di tutte le norme imposte, l’atteggiamento giusto per uscire da questo momento difficile.