Perché è importante rileggere i classici dell’infanzia?
Durante questi giorni d’isolamento, aumentano le possibilità che ci possa ricapitare fra le mani qualche libro letto negli anni della nostra infanzia/adolescenza. Non importa quanto tempo sia passato; ci sarà sempre una storia che ci è rimasta nel cuore più di altre.
Sono in molti a credere che un libro letto tante volte, ad un certo punto, non abbia più nulla da raccontare, ma non è così. Noi stessi, d’altronde, non saremo mai uguali a quando abbiamo preso in mano quel libro per la prima volta. E così anche il libro crescerà insieme a noi.
A seconda dell’età, delle circostanze, del momento della vita in cui ci troviamo, quelle stesse pagine sapranno regalarci emozioni diverse; ci soffermeremo su dettagli diversi che le volte scorse, magari, ci erano sembrati insignificanti, e che di colpo, diventano importantissimi.
I libri della nostra giovinezza hanno anche il potere di farci viaggiare nel tempo, facendoci riscoprire la leggerezza di quei momenti e naufragare in essi.
Adesso che il tempo sembra essersi fermato, dilatato e distorto, i libri possono segnare il ritmo della nostra vita e guidarci in un tempo tutto nostro, dove passato e presente, almeno per un po’, possono mescolarsi e creare infinite nuove combinazioni.