Caserta
Caserta fu probabilmente fondata dai Longobardi di Capua agli inizi del sec. VIII. Notizie certe intorno a essa si hanno, a ogni modo, solo nel Medioevo quando compare per la prima volta col nome di Casairta (cronista Erchemperto, sec. IX).
Incorporata nel ducato di Benevento e sottoposta all'autorità di un castaldo (847), nell'879 fu incamerata dai conti di Capua. Ruggero II la eresse a contea nella prima metà del sec. XII e ne investì Roberto di Lauro, capostipite della nuova signoria. I suoi discendenti ne furono privati da Federico II (1223) che vi insediò la famiglia d'Aquino; con l'avvento degli Angioini fu ceduta a Guglielmo di Bellomonte (1268); appartiene poi ai Sanseverino, ai Ribulsi, ai Della Ratta (sec. XV), a Ferdinando da Andrara (1505). Nel 1544 fu eretta a principato con gli Acquaviva di Aragona, decadendo lentamente. Nel 1635 passò ai Caetani di Sermoneta che vendettero il principato ai Borbone nel 1750.
Aggregata alla provincia di Napoli nel 1927, vi si stabilì il comando supremo alleato dall'ottobre 1943 e, tra l'aprile e il maggio del 1945 il generale von Vietinghoff vi firmò la resa delle truppe tedeschi presenti in Italia.
La città sorse su pianta a scacchiera, nella pianura a 10 km dal vecchio centro medievale situato in alto sulla collina (Caserta vecchia), in seguito alla costruzione della residenza reale, che avrebbe dovuto essere il fulcro di una sistemazione urbanistica e ambientale comprendente l'intero territorio. Il Palazzo Reale per Carlo III di Borbone fu iniziato da Luigi Vanvitelli nel 1752 e continuato alla sua morte (1773) dal figlio Carlo. L'edificio ha pianta rettangolare con 4 cortili interni e due facciate monumentali di tipo classicheggiante.
Al Vanvitelli si deve il progetto del parco e il complesso monumentale di fontane, cascate e vasche con gruppi scultorei decorativi. Alla sommità della collina il botanico G.A. Graffer realizzò nel 1782 “il giardino inglese”. In Caserta Vecchia, che conobbe un periodo di fioritura artistica tra il sec. X e XIII, e che nel Settecento, in seguito alla fondazione di Caserta nuova, si spopolò, l'edificio più importante è la cattedrale di San Michele del sec. XII; la facciata e le tre navi sono nelle forme basilicali tipiche del romanico campano; nel transetto e nel triburio ottagonale prevalgono gli influssi dell'arte arabo-normanna della Sicilia.
Il campanile quadrato, aperto in basso da un arcone ogivale, è concluso in alto da una terminazione ottagonale con torricelle angolari come nell'amalogo campanile di Amalfi. Caserta vecchia conserva inoltre la chiesa dell'Annunziata (fine del Duecento), il mastio del Castello (forse del sec. IX) e belle case del Duecento.
La provincia di Caserta, conosciuta con il nome di Terra di Lavoro fino al 1927 -anno della sua soppressione- venne ricostituita nel 1945 con un territorio più limitato.