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Dove il Covid 19 “non ha preso piede”

Scritto da Gabriele Crispo Il . Inserito in Il Palazzo

covid africa

Ecco i Paesi dove la pandemia non ha attecchito. Il Continente africano e l’Oceania registrano poche situazioni endemiche. “Come ci insegna l’Africa, dove è in corso un’endemia e non un’epidemia, con l’arrivo dell’Estate noi saremo abbastanza immunizzati " (Giulio Tarro, virologo). I Paesi che meglio hanno gestito la pandemia: Israele, Corea e Cina esempi virtuosi”.

 

Dove la pandemia non ha attecchito, se non “con piccoli episodi endemici”, al di là di ogni pronostico iniziale, è l’Africa. Nel Continente Nero, ad oggi, si registrano “solo” 87mila contagi e poco meno di 3mila morti. Gli unici Stati a superare i 10mila contagi sono il Sud Africa e l’Egitto. Algeria, Marocco, Nigeria e Ghana superano i 5mila casi. I tassi di diffusione sono bassissimi, nonostante l’altissimo numero di abitanti e le condizioni igienico sanitarie precarie. È pur vero che l’alta povertà e il quasi inesistente apparato sanitario, rendono difficoltosa l’attività di monitoraggio dell’andamento reale della situazione epidemica. In Libia si sono registrati solo 65 casi; 44 in Zimbabwe; 16 in Namibia; 904 in Niger, 1.421 in Somalia. In Eritrea nessuno è morto con il Covid.

In Oceania i morti sono meno di 150 e i contagi totali meno di 9mila. Il 17 maggio si sono registrati solo 10 casi.

In Asia nessun morto in Vietnam, Cambogia e Mongolia, dove si registrano meno di 150 casi totali. Nel complesso i dati del Continente asiatico, eccezion fatta per Turchia, Iran e India, sono pressoché sotto controllo.

L’Europa orientale, a differenza dell’Europa occidentale, riesce a contenere i contagi e i dati sui decessi sono decisamente “poco” allarmanti. Bene la situazione in Polonia, Ucraina e Romania. Nei tre Paesi, solo la Romania ha superato i mille morti. La Polonia, fino al 18 maggio, conta meno di 17mila contagi, l’Ucraina poco più di 18mila e la Romania poco meno di 17mila.

LA CRISI ECONOMICA È IN AGGUATO: PRENDERE ESEMPIO DAI PAESI VIRTUOSI

Ovunque si è aperta la Fase 2: il mondo cerca di correre ai ripari per arginare il dilagare di una nuova emergenza, l’emergenza economica. Mesi e mesi di chiusure, un vero e proprio lookdown che ha interessato oltre 4 miliardi di persone – mezzo mondo è stato messo ai domiciliari - e ciò inevitabilmente, avrà serie ripercussioni socioeconomiche. La gestione dell’emergenza sanitaria è risultata difficile a causa dell’inaspettata virulenza di questo virus, che prepotentemente si è imposto nelle vite di tutti. Tante le strategie adottate: dai lockdown totali all'impiego delle nuove tecnologie sulla tracciabilità dei positivi, ai test a tappeto.

Oltre alle tante situazioni emergenziali ancora attive, in particolar modo in Europa e America, tanti sono gli esempi virtuosi nella gestione della pandemia.

La Cina, accusata duramente da gran parte della comunità internazionale, per mancanze e responsabilità nella diffusione della pandemia, è sicuramente un esempio virtuoso. “Solo” 83mila casi registrati durante tutta l’emergenza e meno di 5mila morti: dati importanti, ma marginali se messi in relazione all’enorme numero di abitanti, oltre un miliardo e quattrocento milioni di persone. Nel corso delle ultime settimane la Cina è scivolata al tredicesimo posto tra i paesi al mondo per numero di positivi. Da epicentro del contagio mondiale da cui tutto è partito e untore del mondo, in circa tre mesi si è trasformata in esempio virtuoso da seguire. Ad oggi, hanno riaperto tutte le attività. Ai cittadini è stato chiesto di limitare le uscite da casa e di non formare assembramenti pubblici. Vige l’obbligo di indossare la mascherina.

In Corea del Sud, inizialmente sotto l’attenzione il mondo, si contano oggi poco più di 15mila contagi totali e meno di 300 morti.  Il modello è sicuramente vincente e si basa su una tecnologia avanzata di tracciamento dei contagi, il "Corona100m". Gli utenti sono informati sui posti visitati da persone contagiate nell'area di cento metri. I cittadini possono persino inviare segnalazioni alle autorità competenti. Nessuna misura di contenimento, solo tanti tamponi e qualche violazione della privacy di troppo.

La Germania, nonostante l’elevato numero di contagi (poco meno di 180mila casi), ha registrato un contenuto tasso di mortalità, grazie alla politica di contenimento e alla tenuta del sistema sanitario, tra i migliori al mondo.

L’Austria e la Svizzera registrano negli ultimi giorni pochissimi casi. Dopo un boom iniziale, la Svizzera è riuscita “quasi” ad azzerare i contagi.

Altro esempio virtuoso è Israele, che ha praticamente vinto la pandemia, meno di 20 nuovi casi al giorno e pochissimi i decessi totali registrati, nemmeno 300. La ricetta israeliana – come la chiama il virologo napoletano Giulio Tarro - “che prevede di far circolare il virus tra i più giovani gli anziani, funziona

Anche il Giappone con i suoi poco più di 16mila casi e meno di 800 morti è un esempio virtuoso. Probabilmente la vicenda della Diamond Princess – un vero caso di studio, dove il contagio è rimasto sigillato in un unico ambiente - ha insegnato molto ai giapponesi sul come gestire la pandemia.

Fonti

-          https://www.milanocittastato.it/coronavirus/la-classifica-dei-paesi-che-hanno-saputo-fronteggiare-meglio-il-covid-litalia-fanalino-di-coda/

-          https://tg.la7.it/esteri/covid-19-i-modelli-vincenti-nella-lotta-al-virus-15-05-2020-149134

-          https://www.worldometers.info/coronavirus/

https://www.amref.it/2020-03-25-Coronavirus-perch-non-sta-contagiando-lAfrica