Il Portici Science Cafè si trasferisce sul web
Nuovo format ma mission invariata per il caffè-scienza porticese che continua la sua operazione di divulgazione scientifica sfruttando le potenzialità dei social per dibattere e riflettere.
Il Portici Science Cafè è tornato!
Dopo quasi due mesi di stop forzato a seguito dell’emergenza Covid-19, e in attesa di conoscere direttive e linee guida per la sua ripresa nella sede naturale di Villa Fernandes, il ciclo di incontri dedicato alla divulgazione scientifica si è trasformato per diventare Portici Science Cafè “on air”, una rassegna web con un programma di incontri on-line che hanno avuto inizio in questo di maggio sulla omonima pagina Fb del caffè-scienza porticese.
Invariato nella formula che consente, seppure virtualmente, di dibattere, porre domande e ascoltare esperti pronti a incuriosire e informare su tematiche di grande attualità, il nuovo ciclo in streaming è iniziato ospitando il giornalista scientifico Pietro Greco, che ha introdotto gli spettatori alla conoscenza di Trotula de Ruggiero, la prima donna medico di Europa, vissuta intorno all’anno 1000 a Salerno.
A seguire mercoledì 13 maggio si è svolto il secondo incontro con relatore Teresa Bartolomei, docente e ricercatrice della Facoltà di Teologia dell’Università Cattolica di Lisbona, autrice del recente libro “Dove abita la luce?”. Un libro che pur se scritto a settembre 2019, si dimostra di un’attualità impressionante perché consente di ragionare su come trasformare la sofferenza pandemica odierna in un’opportunità di cambiamento e non viverla come un’esperienza distruttiva.
In particolare, la conversazione che l’ha vista protagonista si è focalizzata su una delle due figure in cammino presenti nel saggio, ovvero Noè. La storia del patriarca biblico molto probabilmente accompagna i più sin dall’infanzia come una favola, oggi però, alla luce della pandemia, si rivela essere lettura quanto mai attuale che induce a fare riflessioni su come sia possibile uscire da questa situazione di paura che tutti coinvolge e limita.
La storia del diluvio, infatti, ci dice che la distruzione dell’ecosistema terrestre è una possibilità reale e per la prima volta ora come non mai l’uomo può esserne l’artefice, la causa. E allora, così come Noè ha costruito la sua arca, come possiamo noi oggi costruire la nostra?
Secondo Teresa Bartolomei ricostruendo “un habitat alternativo – l’arca – in cui instaurare un nuovo modello sociale non solo dal punto di vista dei rapporti interumani ma di quelli geobiologici”.
In sintesi, un nuovo modello di vita individuale e collettiva in cui l’uomo è amico della terra e dei suoi abitanti, e riconosce che la sua sopravvivenza dipende da quella di tutti gli altri esseri viventi, che vanno perciò protetti, accuditi, ascoltati.
Per l’autrice il racconto della Bibbia è come un manuale di istruzioni per un nuovo patto fra l’uomo e il mondo: è possibile salvarsi con l’aiuto della scienza e della tecnologia che di per sé non uccidono, ma è la loro deformazione a preoccupare e dunque a dover essere controllata. Occorre indirizzare entrambe verso obiettivi di migliore rapporto con la natura e ridefinire le priorità da perseguire pensando ad un modello di civiltà alternativo in cui l’uomo entra in un rapporto simbiotico con la natura. Consapevoli che l’uomo non è il padrone ma il custode del creato.
“Saremo capaci di costruire sistemi economici che non degradano la vita (vegetale, animale e umana) a mero oggetto di consumo e strumento di profitto, ma la riconoscono come finalità ultima del lavoro umano, orientato a tutelare e promuovere la qualità di ogni forma di esistenza terrestre?
Saremo capaci di sviluppare forme di conoscenza scientifica e di convivenza con l’altro da noi che siano improntate alla collaborativa compagnia con il creato?
Saremo capaci di divenire lettori dei segni dei tempi, imparando a decifrare i segni della storia ma anche quelli della natura”
Teresa Bartolomei è fiduciosa perché il cantiere è già aperto e le premesse lasciano spazio alla speranza, ma bisogna fare di più e al più presto, ciascuno investendo nel ruolo che gli compete.
Chi fosse stato impossibilitato a seguire le dirette live su Facebook, può collegarsi al canale Youtube ufficiale del Portici Science Cafè dove è possibile rivedere le registrazioni degli incontri.