Tutte le novità e i bonus del Decreto RIlancio
È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto-Legge 19 maggio 2020 n. 34 firmato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella per l’attuazione della maxi-manovra da 55 miliardi di euro.
Più comunemente conosciuto come “Decreto Rilancio”, questo atto si propone di delineare un quadro normativo nazionale per attuare misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia nonché di politiche sociali connesse all’emergenza da Covid-19.
Si compone di ben 266 articoli all’interno dei quali è stato posto l’accento su diverse situazioni che coinvolgono le famiglie, i lavoratori e le imprese per i quali il governo ha messo a disposizione numerosi bonus.
SANITÀ
Le misure comprendono il rafforzamento dell’offerta sanitaria territoriale facendo affidamento a regioni e province autonome che adotteranno piani di potenziamento della rete assistenziale.
Non sono mancati i finanziamenti al settore sanitario per fronteggiare questa fase 2, orientata alla gestione dell’infezione e del contagio, in attesa di una profilassi vaccinale, per proteggere la popolazione più vulnerabile e riequilibrare l’offerta assistenziale anche per gli assistiti non Covid.
Per garantire il coordinamento unitario delle attività sanitarie sono state istituite delle centrali operative regionali che operano in sinergia con il Ministero della Salute.
SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE
Come ha assicurato il ministro dell’economia Gualtieri, sarà possibile richiedere il bonus babysitter che potrà essere utilizzato per i centri estivi volti a contrastare la povertà educativa e ad implementare le attività culturali ed educative dei minori.
Inoltre, data l’emergenza, è stato previsto un sostegno al reddito straordinario denominato reddito di emergenza. Il “Rem” verrà riconosciuto ai nuclei familiari con un valore dell’ISEE inferiore a 15.000 euro. L’istanza per il sussidio dovrà essere presentata dagli interessati entro giugno 2020 presso l’Inps o i Caf autorizzati.
MISURE IN MATERIA DI LAVORO
In tema di ammortizzatori sociali, il decreto aggiunge 5 settimane di cassa integrazione rispetto alle 9 previste dal decreto “Cura Italia”.
In risposta alle numerose critiche sollevate contro l’Inps nei ritardi dell’erogazione dei sussidi è stata introdotta una corsia “veloce” con cui ci sarà un pagamento diretto per tutti coloro che lavorano in quelle imprese che beneficiano degli ammortizzatori sociali.
Inoltre, per tutti i lavoratori autonomi è stato esteso al mese di aprile il bonus di 600 euro, anche questo già riconosciuto all’interno del “Cura Italia”.
SOSTEGNO ALLE IMPRESE
Per tutte le imprese con un volume di ricavi non superiore a 250 milioni di euro sono stati garantiti contributi a fondo perduto per cui non è richiesto il versamento dell’IRAP per l’anno 2019 e neanche il versamento della prima rata, che equivale al 40% di quella totale, dell’IRAP 2020.