Reclutamento degli assistenti civici ed è polemica al Governo
Negli ultimi due giorni è scoppiata la polemica relativa ad una nuova figura protagonista di questa fase 2 ovvero l’assistente civico.
L’idea è partita dal ministro per gli affari regionali, Francesco Boccia, sollecitato dal presidente dell’ANCI Antonio De Caro, per fornire un sostegno concreto ai singoli comuni.
Il bando per il reclutamento di 60mila assistenti civici doveva essere lanciato dalla protezione civile il 25 maggio ’20 ma la notizia ha provocato il disappunto dello stesso Governo ed in particolare del ministro degli interni Lamorgese.
Il Viminale ha infatti dichiarato di non essere stato consultato preventivamente ed ha precisato che i compiti di sorveglianza sono già riservati alle forze dell’ordine.
Il problema sorge dall’inquadramento dell’attività che secondo molti è di pubblica sicurezza. Il ministro Boccia, difendendosi dalle numerose critiche, ha più volte affermato che non si tratta di ispettori o di ronde ma di volontari.
Il bando è rivolto ad inoccupati, cassintegrati o percettori del reddito di cittadinanza per svolgere 16 ore a settimana compiti di mera utilità e solidarietà sociale così da aiutare le comunità locali e i sindaci in questa complessa fase 2 in cui le misure di restrizione sono state allentate.