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(Capo)Palinuro (seconda parte)

Scritto da Antonio Capotosto Il . Inserito in Port'Alba

Palinuro

Una delle passeggiate più belle che possa fare chi si trova in vacanza a Palinuro è quella che porta all'antica Molpa. A piedi, naturalmente. Partendo dall'abitato, si imbocca una strada in salita fino alla fontana e, da qui, si prosegue per un sentiero che passa tra gli ulivi e scende verso il letto che un minuscolo torrente ha scavato sul fondo della roccia calcarea.

 

Si raggiunge, poi, la spiaggetta formata dalla foce del fiume Lambro (detto anche Rubicante) -che sbocca nel mare parallelo e poco distante dal fiume Mingardo- e si vede il colle scosceso sul quale sorgeva l'antica Molpa, colonia greca di Velia: il porto verso cui -secondo Virgilio- avrebbe nuotato il naufrago Palinuro. Sulla vetta, dove si trovava l'acropoli, si stagliano soltanto i ruderi di un castello. La passeggiata, comunque, non ha lo scopo di portare alla scoperta di tesori archeologici.

E' interessante, invece, perché dall'alto del colle si può ammirare tutta la scogliera meridionale del promontorio di Palinuro, stupenda nelle ore del mattino quando è illuminata dal sole a Levante. E' una scogliera rapida, color dell'oro, contro la quale vengono a frangersi, spesso senza alcuna drammaticità, le onde del Tirreno. Dall'alto dell'antica acropoli, dunque, si scorgono, a destra, la punta di Palinuro e, a sinistra, l'immensa spiaggia sabbiosa di Marina di Camerota, spezzata a tratti da gruppi di rocce e chiusa dallo sperone di Capo Grosso. Nella scogliera di Molpa si trovano, poi, alcune grotte che il viaggiatore dovrebbe visitare tornando sulla spiaggia (quella a destra del Lambro è chiamata del 'Buon dormire').

Le grotte sono numerose, ma la più vasta e la più interessante sotto tutti i punti di vista è quella delle Ossa, ricca di stalattiti e stalagmiti e con le pareti che recano tracce di ossa e di depositi fossili di cervidi e di altri grossi mammiferi del Quaternario. Alcuni studi dimostrarono che in questa caverna sono vissute popolazioni troglotidiche. Sempre nella scogliera di Molpa, prima della foce del Mingardo, si alza un arco naturale, bello e slanciato, scavato nella roccia, la Grotta dell'Arco. E' difficile dire se questa fascia meridionale del Capo Palinuro sia più o meno bella di quella settentrionale.

E' una bellezza diversa. La scogliera -costituita da calcare del Cretaceo e da dolomita con numerosi fenomeni carsici- appare coloratissima, dal giallo ocra al rosso sanguigno, interrotta dal verde scuro dei cespugli di macchia mediterranea e dalle chiazze argentee degli ulivi. In basso, la scogliera lascia ogni tanto il posto a piccole insenature sabbiose di fronte alle quali si alzano gruppi di scogli isolati nel mare. La costa settentrionale presenta altre caratteristiche. Dove la strada proveniente da Pisciotta (a nord, lungo la fascia costiera) incrocia quella che scende da Cèntola, si notano, sulla sinistra, calanchi di notevole altezza.