A Montesarchio, dopo il lookdown, riapre il Museo del Sannio Caudino. Il Vaso di Assteas
A Montesarchio riapre il Museo archeologico nazionale del Sannio Caudino. Dopo mesi di lookdown i visitatori potranno, gratuitamente, tornare ad ammirare il Ratto di Europa, meglio noto come Vaso di Assteas, “il vaso più bello del mondo”. Montesarchio, un centro storico da valorizzare; Montesarchio una potenziale miniera d’oro da scavare nelle antiche rocce dove un tempo sorgeva Caudium.
Il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo lo definisce “il vaso più bello del mondo”: il Ratto di Europa è uno dei vasi più noti di Assteas, il ceramista greco attivo a Paestum nel IV secolo a.C.
Il cratere appartiene alla tipologia dei vasi detti “a calice”. È alto settanta centimetri ed è largo sessanta centimetri all’apertura. Sul lato anteriore del vaso è rappresentato il mito del ratto di Europa, mentre sul retro si trova Dioniso seguito da alcune menadi, un sileno e il dio Pan. Il cratere fa parte della mostra “Rosso immaginario” del Museo archeologico nazionale del Sannio Caudino a Montesarchio.
Il noto cratere di Asteass venne rinvenuto a Sant’Agata de’ Goti, in provincia di Benevento – dove, oltre 2 millenni fa sorgeva l’antica Saticula – negli anni ’70. Durante dei lavori di scavo per la costruzione della rete fognaria un operaio edile rinvenne il vaso. L’operaio vendette il cratere per un milione di lire e…un maialino. Il cratere è stato esposto dal 1981 al 2005 al Getty Museum in California. Dal 2007 il vaso è stato esposto in diverse città: a Roma, Napoli, Paestum, Parigi, Milano e attualmente è a Montesarchio, presso il Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino.
Il Museo raccoglie i reperti della tribù sannita dei Caudini
Il Museo archeologico nazionale del Sannio Caudino si trova a Montesarchio e oltre al noto Vaso di Assteas, raccoglie numerose testimonianze archeologiche provenienti da Caudium, Saticula e Telesia, tre delle cittadine più grandi e fiorenti dell’antica civiltà sannita. Il Museo di Montesarchio è stato inaugurato il 30 giugno 2007 e attualmente conta oltre 300 reperti. È situato nell’antico castello di Montesarchio, ossia la struttura storica che domina l’intera Valle Caudina. Il Castello venne edificato per scopi militari e di ordine pubblico, tant’è che nelle sue segrete furono imprigionati numerosi dissidenti politici, tra cui Carlo Poerio.
Il Castello e la Torre di Montesarchio hanno subito numerose modifiche nel corso dei secoli. L’ultima sottolineata perfino dal Corriere della Sera nel 2016. Nell’inchiesta sulle “868 opere incompiute d’Italia”, la “più sorprendente” ad essere rilevata è stata quella del tunnel profondo tra i 50 e 60 metri che avrebbe dovuto contenere un enorme ascensore per permettere ai turisti di visitare il Museo Caudino, salendo dal centro di Montesarchio fino al polo museale.
Montesarchio, una storia lunga oltre 2500 anni
Montesarchio è situata dove un tempo sorgeva l’antica e ricca Caudium. Caudium era la “capitale” della tribù dei Caudini, una delle quattro tribù della Lega Sannitica. Alle porte di Caudium i Romani subirono un umiliante sconfitta, durante la Seconda guerra sannitica, la Sconfitta delle Forche Caudine. Secondo lo storico Niebuhur, Caudium venne rasa al suolo dai Romani, che si vollero vendicare della sconfitta; secondo altri la città continuò a fiorire dovendo però cedere gran parte del suo territorio alla vicina e più grande Beneventum. Durante il medioevo Caudium cadde sotto il dominio dei Longobardi.
Montesarchio, secondo comune più grande e popoloso della provincia di Benevento, è ciò che rimane di Caudium. Il territorio del Comune è attraversato dalla Via Appia, prima strada consolare costruita dai Romani nel 312 a.C., per questo detta “regina viarum”.
La cittadina ha partecipato alla competizione volta ad eleggere il “borgo più bello d’Italia”. I borghi antichi di Montesarchio rappresentano le varie epoche storiche vissute dalla Città e sono una delle attrazioni turistiche dell’entroterra campano e del Sannio.
Il centro storico si snoda attraverso cinque borghi: Latovetere è il borgo appartenente al periodo Longobardo; Latonuovo è il borgo che appartiene al periodo Normanno; il Borgo Cappella appartiene al periodo Arganonese; il Borgo San Francesco appartiene, invece, al periodo Angioino e poi c’è l’ultimo, il Borgo Santo Spirito, che si trova nella parte bassa della collina montesarchiese, costruito dal 1600 ad oggi. I borghi sono arricchiti da palazzi nobiliari con fattura d’epoca e chiese pubbliche e private, che necessitano assolutamente di un intervento di restauro che potrebbe incrementare enormemente il numero di visitatori di uno dei posti più affascinanti e forse sottostimati del patrimonio culturale della regione Campania.
Lo stesso Vittorio Sgarbi, che è stato in più occasioni a Montesarchio, ha voluto rimarcare l’importanza storico culturale di una Città ricca di potenziale inespresso.
Fonti:
- https://borghipiubelliditalia.it/borgo/montesarchio/
- Il Corriere della Sera