"Una pezza di lundini": l'umorismo surreale rinasce su Rai 2
La stagione televisiva 2020-2021 è ormai iniziata ed è la seconda serata di Rai2 a regalare la sorpresa più audace e accattivante nel mondo dell'intrattenimento e della comicità italiana, con il breve ma densissimo programma "Una pezza di Lundini".
Il format del programma appare semplice eppure già spiazzante e inusuale dai primi secondi: una trasmissione immaginaria salta all'ultimo momento, non riuscendo ad andare in onda, e al suo posto, ci "mette una pezza" Valerio Lundini, un insolito conduttore tappabuchi.
Ma chi è, al di fuori del format tv, Valerio Lundini? È un comico romano che soprattutto i giovani più attenti all'intrattenimento non del tutto mainstream hanno imparato a conoscere sui social, ad esempio attraverso la sua pagina Instagram, e in radio. Del resto, Lundini aveva già assaggiato la fama quando Nicola Savino l'aveva scelto come co-conduttore per "L'Altro Festival", lo spettacolo d'accompagnamento al Festival di Sanremo.
"Una pezza di Lundini", con la sua star che il physique du rôle da star proprio non ce l'ha, è una potente ventata di aria fresca nel palinsesto della Rai e, cosa importantissima, ha la capacità ormai rara di attrarre i ragazzi alla televisione.
Ci sono una serie di motivi per cui il programma riesce a svecchiare il pubblico: primo fra tutti, il tipo di comicità che caratterizza ogni puntata e che sembra imparentata con quella celebre de "L'Ottavo Nano", la trasmissione satirica di Corrado Guzzanti del 2001. Lundini si dimostra un maestro dell'umorismo surreale, creando delle gag tra il bizzarro e lo stralunato, spingendosi oltre i limiti del politicamente corretto, anzi, non ponendosi davvero alcun limite nella sua irriverente dissacrazione di qualsiasi ambito sociale e politico.
Quella di Lundini è un'operazione vincente soprattutto se assumiamo che la dieta mediatica dei giovani, consumata quasi totalmente sul web, è in gran parte costituita dai cosiddetti "meme", fortemente contaminati dalla vena surreale e dal godimento dell'assurdo tanto cari al comico romano.
Per riscuotere successo in televisione con un programma che ha come scopo primario il divertimento è giusto capire che cosa possa davvero far ridere senza incappare nel ridicolo, nell'imbarazzante, nel "cringe" come si direbbe oggi. E Lundini non attinge dal web come uno sprovveduto imitatore, ma da l'impressione che sia proprio radicato in lui il personaggio satirico e distaccato che interpreta, confondendo il pubblico costantemente e portandolo a chiedersi se esista realmente un Valerio Lundini diverso da quell'alieno che conduce "Una pezza di Lundini" in maniera così geniale.