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Napoli: ancora problemi con lo smaltimento rifiuti

Scritto da Luca Murolo Il . Inserito in Vac 'e Press

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Camminando per le strade, in questi giorni, con stupore ritroviamo una vecchia presenza: la spazzatura. Per il momento, perché mi ripropongo di girare ogni quartiere della città per appurare lo stato delle cose, parlo solo di Chiaia, quello che dovrebbe essere il salotto buono di Napoli.

Lo stupore non viene dalla cosa insolita, perché purtroppo ci siamo abituati alla vista di simili spettacoli, a dover fare lo slalom tra cumuli di spazzatura e detriti vari per poter camminare, e a turarci il naso in alcuni punti dove gli effluvi che da essi provengono sono francamente nauseabondi, ma dal fatto che per un breve periodo sembrava che la rimozione dei rifiuti funzionasse meglio.

I maligni diranno subito che la causa era il “lock-down” causato dalla pandemia per il COVID, e non un effettivo miglioramento, ma soltanto un’impressione dovuta alla temporanea desertificazione delle strade cittadine. I più pratici, invece, come chi scrive, stanno provando la sensazione del “danno oltre la beffa”. È appena di un paio di settimane fa il recapito delle cartelle per il pagamento della “TARI”, con relativo, a mio parere ingiustificato, aumento. Leggo nel primo rigo, ben evidenziato “ Avviso pagamento TARI – Acconto 2020 “, e poi che ci sarà un conguaglio il primo mese del 2021. Quindi rapporto con le bollette dell’anno precedente, e salta all’occhio che c’è un sostanzioso aumento, che arriva giusto nel momento che le strade tornano ad essere invase da rifiuti non raccolti. Se non è questo un danno oltre la beffa, ditemi voi!

Abbiamo assistito al lavoro discutibile del corpo cittadino dei giardinieri, con l’arrivo del primo maltempo gli alberi caduti, con relativi danni a persone e cose, è stata una vera ecatombe, con relativo bollettino di guerra, quartiere per quartiere. Possibile che non si riesca a prevenire? In passato, devo tristemente constatare, che piuttosto che mettere in sicurezza gli alberi pericolanti, magari si, abbattendoli, si è preferito procedere con un abbattimento selvaggio, dettato piuttosto da un desiderio di dimostrare un qualche movimento, che dall’effettivo interessamento al problema, che sistematicamente si ripropone.

Una decina di giorni orsono, in corso Vittorio Emanuele, all’altezza del noto ristorante “Johnny Takeuè”, già “Rosso Pomodoro”, in prossimità della Stazione della Cumana, si è verificata la necessità di tagliare un ramo pericolante di un ippocastano, e sono dovuti intervenire i Vigili del Fuoco. A parte domandarmi se non fosse toccato farlo, in anticipo, visto che si dicono “esperti”, ai giardinieri, questi fantasmi, ma il ramo è rimasto al suolo, ad intralciare la circolazione pedonale, per non parlare degli eventuali pericoli, come incendi, visto che ramo e foglie sono secchi, come si conviene in autunno, ed ai bambini, che giocano numerosi nell’area. Ha provveduto, se non a rimuoverlo, terrorizzati in questo casi da multe probabili, perché come abbiamo già visto, il “danno oltre la beffa” è oramai all’ordine del giorno, per lo meno a spostarlo di quel tanto da permettere il passaggio delle persone, il personale del ristorante.

Forse è ancora lì perché chi di dovere sta pensando di che imposta gravarci prima di assumersi quest’incombenza.