Matilde Serao
Scrittrice e giornalista (Patrasso, Grecia, 1856-Napoli 1927). Conseguito il diploma magistrale, fu impiegata per due anni al telegrafo. Dedicatasi al giornalismo, fu redattrice del 'Corriere del mattino' di Napoli, poi a Roma “redattrice fissa” del 'Capitan Fracassa' e collaboratrice di altri noti periodici. Nel 1884 sposò Edoardo Scarfoglio. Tornata a Napoli, vi curò per anni una rubrica mondana sul 'Corriere di Napoli', da lei fondato e diretto con il marito.
Separatasi da Scarfoglio nel 1904, fondò il 'Giorno', che diresse fino alla morte. Il talento naturale della scrittrice fu deviato dall'attività giornalistica, improntata a una pettegola curiosità sulla vita mondana di Roma e di Napoli e del tutto sterile di risultati, dove si eccettuì quel superbo 'reportage' che è 'Il ventre di Napoli' (1884), pervaso dalla sollecitudine morale della Serao per i quartieri fatiscenti della sua città, brulicanti di un'umanità misera e rassegnata.
Di questa Napoli dei “bassi” la Serao ci ha fornito un mirabile “spaccato”, fissando con sicure pennellate il costume del tempo con altre sue opere come: 'Terno secco' (pubblicato nel volume 'All'erta sentinella' (1889) e 'Il paese di Cuccagna' (1891), incentrati sul gioco del lotto, le novelle 'Scuola normale femminile ' e 'Telegrafi dello stato' (raccolte nel 'Romanzo della fanciulla',1886), 'Fantasia' (1883), il romanzo meglio costruito e il più fortunato della Serao.
Nel racconto lungo 'La virtù di Checchina' (1884) è forse da riconoscere il suo capolavoro: da un tema flaubertiano -il contrasto tra una squallida esistenza borghese e l'aspirazione a una vita lussuosa- la scrittrice ricava un profilo femminile di una grande verità e naturalezza. A tutt'altra ispirazione si riconducono i romanzi 'La conquista di Roma' (1885), imperniato sulla vita parlamentare della Roma umbertina, e 'Vita e avventure di Riccardo Joanna' (1887), che vuole dare uno “spaccato” sulla corruzione del mondo giornalistico. Dell'ultima produzione, afflitta da una casistica erotica di bassa lega, è però da ricordare almeno 'Suor Giovanna della Croce' (1901), un romanzo immerso in un'atmosfera desolata di stampo cechoviano.