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Bassolino - il ritorno della politica

Scritto da Massimo Calise Il . Inserito in Succede a Napoli

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Pubblichiamo una lettera che ci è pervenuta circa le prossime comunali di Napoli,  quanto scritto NON rappresenta la posizione del giornale. La Redazione

Il ritorno sulla scena pubblica di Antonio Bassolino continua a suscitare molto interesse ma, aggiungo, anche qualche preoccupante silenzio che, finora, non si è dissolto neppure dopo la diciannovesima assoluzione. Un lungo periodo lontano dalla vita pubblica impegnato in tanti processi, subendo quello che qualcuno, con toni forti, ha definito un “omicidio politico”.
Coinvolto, suo malgrado, in eventi gravi e dolorosi che hanno, tuttavia, messo in evidenza la sua serietà, la tenacia e un senso di responsabilità che molti, al suo posto, avrebbero abbandonato per protestare veementemente, per denunciare tradimenti e abbandoni.


Oggi è in campo; osannato e temuto. Osannato da chi ne fa un “santino” attribuendogli, da solo, capacità taumaturgiche. Temuto da chi ha fatto calcoli diversi e; accanto a legittime aspirazioni, si intravedono alchimie elettorali e di potere. Chi ascolta Bassolino; per esempio in una recente intervista nella trasmissione “Titolo V” su Rai 3, facilmente può sentirsi rassicurato e, allo stesso tempo, avvertire preoccupazione.
Rassicurato dal personaggio, per la sua storia e per il suo modo di porsi. Esso rivela umanità e concretezza, pacatezza e fermezza, competenza e idealità, senso istituzionale e capacità di ascolto. Cólto senza supponenza e popolare senza populismo.
E da qui la preoccupazione; questa figura "nuova" nell’attuale panorama politico saprà "sfondare", saprà vincere vecchie e nuove resistenze?
Potrà affermarsi laddove primeggia una politica urlata, teatrale, furbescamente ammiccante?
Quanti e quali ostacoli dovrà affrontare Bassolino prima di potersi candidare a Sindaco di Napoli?
Oggi viviamo il dramma mondiale della pandemia; un dramma sanitario ma anche socioeconomico. A Napoli, più che altrove, mali nuovi si aggiungono ai vecchi, i problemi storici si aggravano. Il virus ci impone un forzato isolamento che sembra fungere da cenere sotto la quale cova rabbia, paura e incertezza. I limiti dell’attuale Amministrazione risaltano in una città che pare “nave sansa nocchiere in gran tempesta”.
Alle elezioni comunali del 2021 non mancano molti mesi e l’unica evidenza è l’incertezza; qualche “salotto”, alcune vaghe dichiarazioni, vari post sulle reti sociali.
Credo che ciò sia dovuto anche al maggior valore della posta in gioco; saranno auspicabilmente cospicui, i fondi europei da gestire. Le aspettative, ma anche gli appetiti, sono tanti.
Tutti coloro che, nell’area progressista, hanno a cuore il futuro della città, anche quelli affetti da giovanilismo o da nuovismo, dovranno riconoscere come sia difficile trovare un candidato più autorevole di Bassolino. La sua saggezza gli fa anteporre l'etica della responsabilità all'etica delle convinzioni, senza tradire quest’ultime sempre incardinate sul rispetto delle istituzioni e sull’imperativo di unire per governare gli interessi della comunità rappresentata.
C’è qualcosa che dipende esclusivamente da noi, cittadini napoletani: lasciarci alle spalle una stagione contraddistinta da dissapori, dispetti fra coloro che più direttamente dovevano avere a cuore le sorti della città: il Sindaco e il Presidente della Regione Campania. Ognuno liberamente può attribuirne la colpa all’uno o all’altro ma, si dovrà ammettere, che entrambi hanno mostrato uno scarso senso delle Istituzioni, affetti da un personalismo esasperato.
Occorre voltare pagina intorno ad un politico capace di amministrare unendo e, anche, di formare una nuova classe politica; Antonio Bassolino sembra la personalità giusta.