Napoli bloccata – previsti 18 mesi di chiusura per la Galleria della Vittoria
Il caso Galleria della Vittoria sta facendo molto discutere in questi giorni soprattutto a seguito delle graduali riaperture delle scuole che hanno incrementato il traffico automobilistico. A distanza di mesi, infatti, questa importante via di collegamento tra la zona Porto e il quartiere Chiaia è ancora inutilizzabile perché ancora sotto sequestro delle Procura di Napoli.
L’istanza del Comune di Napoli per iniziare i lavori così da poter iniziare ad aprire almeno una delle due corsie, è stata rigettata dal Gip che ha ritenuto la richiesta incompleta ed inadeguata poiché sprovvista di una perizia che accertasse le reali condizioni della Galleria.
Il problema che ne ha determinato la chiusura è da ricollegare al controsoffitto al quale sono stati applicati dei pannelli fissati alla copertura precedente, evidentemente non idonea.
Per mettere in sicurezza la struttura sarebbe necessario demolire il vecchio rivestimento e ricostruire la copertura della volta. Questa operazione potrebbe avere una durata di 18 mesi, il che significherebbe il permanere di una situazione quasi ingestibile a livello di traffico.
Sono state prospettate varie ipotesi per cercare di snellire il traffico automobilistico:
C’è chi, come Nicola Pezzullo, consigliere della I Municipalità, ritiene che sia essenziale aprire Piazza del Plebiscito al traffico. Il consigliere ha fatto notare come questa situazione incida pesantemente su tutti i cittadini che risiedono in strade come via Nardones, via Santa Caterina da Siena, via Santa Lucia e via Chiatamone.
Altri ritengono che bisognerebbe aprire via Partenope a doppio senso, facendo confluire gli automobilisti che arrivano da via Acton. Questo intervento, però, porterebbe non pochi problemi poiché si deve garantire una corsia per i mezzi di soccorso che altrimenti rimarrebbero bloccati nel traffico. Una terza corsia andrebbe ad eliminare i tavoli dei ristoranti tipici del Lungomare. Questa scelta non viene condivisa dall’Amministrazione arrecherebbe un ulteriore danno ai ristoratori che già stanno pagando le perdite causate dalle chiusure per l’emergenza sanitaria.