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La Cattiva strada, Antologia di racconti noir

Scritto da Maddalena Maria Sorbino Il . Inserito in Letteratura

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Dal primo febbraio 2021 è uscita l’antologia di racconti noir “La Cattiva strada”, in tutte le librerie e in formato digitale.

È questo il primo esperimento di editoria diffusa e partecipativa elaborato dalla casa editrice Filigrana, un programma editoriale nato nel 2018 per iniziativa di Rosa Oliveros Arasa e Tanai Baculo.

La sede della stessa è collocata in Catalogna ma realizza pubblicazioni per il mercato iberico come per quello italiano.  Da subito il piano editoriale prevedeva la pubblicazione in formato eBook ed audiolibro per incontrare l’interesse di un mercato in forte crescita in tutto il mondo. La seconda caratteristica peculiare è che “Filigrana” si occupa direttamente della traduzione e pubblicazione in tre lingue: italiano, castigliano e catalano.

Infine, attraverso un sistema di stampa on-demand ha la possibilità di essere presente in Italia come in Spagna come nel resto del mondo. La diffusione capillare on line e la possibilità di far arrivare in tutte le librerie, su prenotazione, il suo catalogo anche in format tradizionali, fa di “Filigrana” un’eccellenza italiana, e napoletana, nel mondo e un esperimento destinato a fare scuola nel mondo dell’editoria.

Quest’ultima rappresenta una particolare realtà che opera sull’asse Napoli- Barcellona grazie all’iniziativa di Tanai Baculo, un napoletano ormai da anni trasferitosi in Catalogna.

Egli è nato a Napoli ed è già produttore, con al suo attivo un documentario sulle periferie napoletane, “Senza terra e senza cielo”. Ha lavorato, inoltre, per la Rai insieme ad artisti del calibro di Edoardo Bennato. È stato, infine, produttore di talk show calcistici per il Calcio Napoli.

Il manuale raccoglie molti racconti, scritti da narratori emergenti e meritevoli, tenuti insieme da un filo invisibile, una filigrana che imprime un marchio di sincerità e immediatezza ai racconti dei “giallisti” alle prese con i primi enigmi della loro carriera.

Baculo ha dichiarato che “Questo libro rappresenta il risultato di un percorso iniziato durante il mese di marzo del 2020, ovvero mentre quasi tutta l'Europa si chiudeva in quarantena. In quel momento non avevamo idea, come tutti del resto, di quello che sarebbe accaduto nei mesi a venire ma abbiamo deciso di proseguire comunque con i nostri piani editoriali. Il primo azzardo è stato fare una chiamata alle armi rivolta a tutte le autrici e gli autori in cerca di un editore, per dirla in modo pirandelliano. Il bando, che non era un concorso ma un processo di selezione diretta, è iniziato durante l'estate e non prevedeva un tema ma un genere: il Noir. Questa scelta, per certi versi restrittiva, è stato l'ultimo azzardo, la scommessa editoriale sulla quale abbiamo voluto puntare per questo libro”.

Nel libro si alternano i racconti di Denise Antonietti, bellunese trasferitasi a Napoli, Simone Fiocco, Simona Mongiello, Deanna Morlupi, Carlo Pizzoni, Gianmarco Tomaselli, Giuseppe Vivona, ma l’apertura è affidata a un avvocato-scrittore napoletano, Andrea Raguzzino, che getta subito sul lettore l’ ironia di Jack Rubino, detective italoamericano con nonno napoletano, specializzato in corna e tozza-tozza e costretto a rientrare in Italia per un incarico complesso e finalmente ben remunerato, un’avventura da top detective che arriva dopo una vita da panchinaro e un incipit da sfigato consapevole: “Mi sono fatto fregare un’altra volta, dannazione!”, che Rubino fa seguire a un barlume di dignità. “O forse no…”.

Jack Rubino porta con sé la furbizia improduttiva del napoletano che s’arrangia solo, sprecando spesso occasioni e talento, ma in quelle calle di Venezia si addentrerà come una “zoccola” con la percezione dei luoghi e degli spazi di un napoletano cresciuto - come il nonno - nei labirinti dei Quartieri Spagnoli, come se in quelle strettoie e nell’odore del mare sporco della grande città gli facesse esplodere una tempesta perfetta di Dna napoletano che gli regalerà finalmente un’intuizione geniale. O forse no…

Andrea Raguzzino è nato a Napoli nel 1975 ed è avvocato e musicista con il gruppo “Liberi su Cauzione”. Egli è appassionato di letteratura di genere e fumetti e si diletta con la scrittura. Ha inventato il personaggio di Jack Rubino come omaggio ai grandi autori americani del genere noir classico, da Dashiell Hammet a Raymond Chandler, aspirando a fare tesoro della loro imprescindibile lezione miscelandola con un po' di sana ironia mediterranea e di intuito partenopeo.

Raguzzino, che si occupato in sede penale della vicenda di Livia Barbato, la giovane napoletana uccisa dal suo fidanzato in contromano sulla Tangenziale, nel 2015, è tra gli animatori del progetto di testimonianza sociale “Viaggio al centro della notte” ispirato dall’omonimo libro di Luca Maurelli, un percorso di informazione sui temi delle droghe e dell’alcol in scuole di Napoli e Roma.

Insomma, una raccolta di racconti che non bisogna perdere e di cui possiamo apprezzare le molteplici sfumature di dinamicità date dalle diverse penne degli autori.