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Napoli. Diamo un’impronta green al pianeta: interviste sul territorio alle associazioni di #RipuliAMO

Scritto da Imma Galluccio Il . Inserito in A gamba tesa

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Il consumismo ormai è alla base della nostra società, e accumulare cose ci lascia un senso di soddisfazione tale che se ne vogliono sempre di più. Questo modo di fare però all’insegna del consumo e dello spreco arricchisce noi, ma impoverisce e rende malato il nostro pianeta. La prima conseguenza è il cambiamento climatico, dovuto soprattutto all’inquinamento dell’aria, dei mari, del sottosuolo, dell’intero ecosistema che subisce ogni anno molte perdite dovute ad incendi spesso dolosi e l’estinzione di intere specie.

Da sempre i politici di ogni stato discutono su come risolvere questi problemi e spesso firmano patti, agende, che prevedono degli obiettivi da raggiungere per risolvere problemi creati dall’uomo al pianeta. Ma non si pensa mai davvero di risolvere la situazione e ovviamente è più semplice e meno costoso l’utilizzo di combustibili fossili che quello di energie rinnovabili, oltre ad un’intera politica internazionale basata su patti e accordi economici con le aziende petrolifere. Questo però è anche un problema sociale oltre che politico, proprio perché la società è ormai abituata alla comodità dell’usa e getta, dove è più veloce usare un bicchiere di plastica piuttosto che di vetro.

C’è chi però, capendo la gravità della situazione del nostro pianeta gli ha dato voce e dal basso cerca di sensibilizzare sulla questione ambientale creando una serie di iniziative anche sul territorio flegreo, coinvolgendo i cittadini e soprattutto i giovani.

Aret e blocc, earth in emergency, Lido Pola, madre, n'sea yet, Putecoli, Tuenda area flegrea, sono questi i nomi delle associazioni di Ripuliamo, che definendosi un bene comune riescono davvero ad esserlo per le città del nostro territorio su cui agiscono, ma soprattutto a livello sociale, influenzando il cittadino a vivere una vita più green.

Queste associazioni da noi contattate via instagram, si sono rese disponibili a rispondere congiuntamente alle nostre domande per rendere chiari i fini delle iniziative e soprattutto coinvolgere chi ancora non le conosce:

Come è da cosa nascono queste iniziative ecologiche che coinvolgono il territorio flegreo?

Nascono dalla volontà di smuovere il velo di indifferenza che copre i problemi del nostro territorio, a partire dalla consapevolezza della bellezza dei luoghi che viviamo e l’intento di salvaguardarli. Si è così spontaneamente formata una rete di associazioni, aventi in comune l’esigenza di sensibilizzare i cittadini sull’importanza dell’assunzione di responsabilità nella tutela del nostro territorio. Gli eventi di pulizia in questo hanno un forte valore simbolico. Inoltre, abbiamo voluto creare un gruppo di riferimento per persone già sensibili al tema, in modo da strutturare una comunità che si sostenga realizzando eventi e azioni concrete. Perché senza il confronto non si può riflettere né agire nella stessa direzione. Questi eventi di sensibilizzazione e attivismo sono anche un’occasione per recuperare i valori della socializzazione che in questo periodo storico sono difficili da coltivare, sempre nel pieno rispetto delle normative anti Covid-19.

Quali sono gli obiettivi che vi ponete?

Pulire non è l’obiettivo. Come detto in precedenza, il nostro intento è quello di smuovere la coscienza collettiva partendo dal proprio vicino di casa, creando una comunità che arrivi fino alle istituzioni. Quindi il nostro obiettivo ha una risonanza trasversale e mira ad indirizzare la vita dei cittadini verso uno sviluppo del territorio che rispetti l’ambiente. Tentiamo di mettere in evidenza il fatto che ci sono numerose alternative per vivere all’insegna della sostenibilità e anche piccoli gesti fatti nel quotidiano possono fare la differenza. Una goccia non fa il mare, ma il mare è fatto da gocce.

C’è una collaborazione con il comune di Napoli o Pozzuoli?

Questa serie di eventi nasce come un movimento spontaneo dei cittadini, senza una collaborazione con le istituzioni. Tuttavia, gli enti locali sono prontamente informati in modo trasparente sulle nostre iniziative.

Come selezionate i luoghi da ripulire?

Ribadendo che pulire non è l’obiettivo ultimo, i luoghi in cui agire vengono selezionati seguendo 3 criteri:

  • Condizione dei luoghi. Dirigiamo la nostra azione sui luoghi appartenenti al territorio che si presentano in stato di degrado, o che comunque in un certo momento della loro storia sono stati abbandonati dalle istituzioni.
  • Interesse sociale. Riteniamo importante valorizzare i luoghi rappresentativi del nostro territorio. Per i primi eventi, abbiamo scelto luoghi iconici, allo scopo di avere una maggiore partecipazione e visibilità. È chiaro che il nostro obiettivo è estendere la serie di eventi di #RipuliAMO verso le periferie, integrando anche altri tipi di attività.
  • Valore storico-naturalistico. Scegliamo luoghi anche sulla base del valore che hanno rispetto alla cultura che ospitano e alla presenza di paesaggi naturali da tutelare e valorizzare.

In quest’ottica, stiamo lavorando ad una mappatura dei luoghi del territorio al fine di avere un progetto ad ampio spettro per la sua riqualificazione. #RipuliAMO è un evento dal grande impatto visivo, utile a lasciare un segno di educazione civica alla popolazione, dove il cittadino non è più passivo ma diventa soggetto attivo e sensibile.

Con il lockdown come continua il vostro programma di sensibilizzazione verso l’ambiente?

Sulla stregua degli eventi #RipuliAMO stiamo pianificando un’altra serie di eventi post zona rossa, sentendoci in modo molto frequente tramite meeting online. Lo stare a casa non equivale ad inattività, anzi stiamo approfittando del momento per sviluppare insieme una campagna di sensibilizzazione attraverso i social, lanciando delle iniziative che spingano le persone a praticare la sostenibilità anche nel quotidiano.

Guardando anche al passato credete che le persone siano più attente ai problemi ambientali?

Sì e no. Crediamo sicuramente che l’evoluzione dei mezzi di informazione abbia contribuito ad aumentare l’attenzione verso il tema ambientale. È chiaro anche però che rispetto alle generazioni “non-social”, il tempo che abbiamo per agire sui problemi ambientali si è ridotto notevolmente, perché l’emergenza si fa più pressante. Allo stesso tempo, sono ancora poche le persone che hanno modificato i propri comportamenti di consumo, nonostante la pandemia ci abbia fatto vivere momenti di speranza. Ad esempio, abbiamo potuto vedere immagini di una Natura che si impossessava di nuovo degli spazi maltrattati dalle azioni umane irresponsabili. Infine, riteniamo che anche le istituzioni debbano avere un ruolo centrale nel sensibilizzare i cittadini sulle tematiche ambientali.

Insomma, non possiamo far altro che prendere atto dei problemi che noi uomini abbiamo creato al pianeta, e partecipare alle iniziative delle associazioni di #RipuliAMO è il primo passo sul nostro territorio!!!