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DA ACERRA LA RIFLESSIONE ONLINE DI 78 DIOCESI ITALIANE

Scritto da Maddalena Maria Sorbino Il . Inserito in Napoli IN & OUT

Antonio di Donna vescovo di Acerra insiediamento diocesi di Acerra

Sono settantotto le diocesi italiane nei cui territori insistono i 42 Siti di interesse nazionale per inquinamento ambientale censiti dal ministero della Transizione ecologica e distribuiti in modo uniforme tra il nord, il centro e il sud del Paese.

La Chiesa italiana ha desiderato che da Acerra partisse la riflessione per sensibilizzare le comunità ecclesiali di tutto il territorio nazionale su un dramma, quello ambientale, per troppo tempo trascurato e che potrebbe condurci a scenari disastrosi in futuro se non corriamo ai ripari.

Sabato 17 aprile 2021 dalle ore 9.00 alle ore 13.00 in diretta streaming sul canale www.youtube.com/ceipastoraledellasalute e sul canale 88 del digitale terrestre, si è svolto online il convegno nazionaleCustodire le nostre terre. Salute, ambiente, lavoro”, progettato dalla Conferenza episcopale italiana in collaborazione con la diocesi di Acerra e le chiese della Campania. Vescovi e rappresentanti si confronteranno sull’inquinamento ambientale.

Il Convegno, ha detto il vescovo di Acerra monsignor Antonio Di Donna durante la conferenza stampa di presentazione, è il punto di arrivo del cammino compiuto da due soggetti ecclesiali: la Conferenza episcopale italiana, attraverso la Commissione episcopale per il servizio della carità e la salute e la Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace.

L’appuntamento sarà l’occasione per riflettere insieme sull’impatto della mancata cura del creato sulla salute della popolazione, sull’ambiente e sulle dinamiche sociali e lavorative.

Monsignor Di Donna, per il quale «Terra dei fuochi non è un luogo ma un fenomeno vasto e diffuso nel Paese», si è detto molto contento del fatto che «tante diocesi italiane interessate dall’inquinamento, da nord a sud, partecipino al convegno di sabato prossimo».

Il presule ha poi tracciato le tappe del cammino compiuto dalla Conferenza episcopale campana, e in particolare delle diocesi più colpite dall’inquinamento ambientale tra Napoli e Caserta, percorso per il quale la Laudato sì è il «punto di riferimento».

Innanzitutto, ha detto il vescovo, abbiamo ascoltato il dolore della gente”.

Dall’ascolto si è passati poi all’impegno di «educare le comunità cristiane», perché «se l’importanza della custodia del creato non entra nei cammini ordinari di fede e nella predicazione», rischia di rimanere appannaggio di elite ecclesiali, e «la grande Chiesa rimane fuori».

Infatti, Monsignor Di Donna ha dedicato questo appuntamento «ai bambini, ai ragazzi e ai giovani morti per cancro» delle sue terre «e alle loro famiglie».