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Da Acerra a Pompei: un cammino storico

Scritto da Maddalena Maria Sorbino Il . Inserito in Succede a Napoli

Sanctuarium Beatae Mariae Virginis Pompeianum

Domenica 9 maggio, nel rispetto delle regole sanitarie, i pellegrini si sono recati da Acerra a Pompei per chiedere alla Madonna «la custodia del creato, della salute e dell’ambiente». I fedeli hanno raggiunto il piazzale antistante la Basilica di Pompei alle 7,30 del mattino per poi recitare una preghiera in chiesa all’altare maggiore e recarsi successivamente nel piazzale Giovanni XXIII, dove alle ore 9,00 il vescovo di Acerra, monsignor Antonio Di Donna, ha presentato la Celebrazione eucaristica.

L’antico pellegrinaggio, organizzato dalla Società cattolica agricola del sacro cuore, è arrivato quest’anno alla 115esima edizione. Da più di un secolo, infatti, il secondo sabato di maggio migliaia fedeli raggiungono a piedi da Acerra, camminando tutta la notte, la cittadella mariana, per poi pregare davanti alla Vergine del Rosario di Pompei.

Le prescrizioni anti Covid hanno impedito il tradizionale cammino a piedi, ma rimane il valore simbolico del pellegrinaggio: la devozione alla Madonna si coniuga con la custodia del creato e il ringraziamento per i frutti della terra. Fin dal 1906, infatti, i padri fondatori della Società agricola, laici «apostoli» degli agricoltori di Acerra, si recavano a Pompei per ringraziare il Cielo e chiedere di non lasciarsi sviare da «lauti miraggi».

Un tema oggi di grande attualità, spiega il vescovo di Acerra, monsignor Antonio Di Donna, il quale da diversi anni accoglie i pellegrini in Basilica per la celebrazione della Messa del mattino. Per il presule, da gennaio presidente della Conferenza episcopale campana, ogni anno «venendo a Pompei prendiamo sempre più coscienza delle ferite alla nostra madre terra e chiediamo perdono a Dio per non aver valorizzato i nostri fertili campi». Ma, esorta il vescovo, «non tutto è perduto se sapremo cogliere ancora una volta un’altra possibilità che il Padre ci offre». 

Un momento questo, di preghiera e raccoglimento che, in un periodo così complicato, fa bene al cuore di tutti.