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"Io smetto quando voglio!" Delirio delle dipendenze

Scritto da Maria Claudia Gatto Il . Inserito in Linea di Confine

Smettere di fumare 2

La dipendenza viene comunemente descritta come un bisogno assoluto di assumere una certa sostanza, dalla caffeina, all’alcol, alle droghe. Tutte agiscono sul nostro cervello e ci danno una sensazione iniziale di piacere e benessere.

                                                                   

Ma come fanno? Le molecole alla base di queste sostanze sono scaltre e subdole.

Riescono a entrare nel nostro organismo e grazie al sangue circolano con facilità fino a raggiungere il cervello in cui inizia la loro opera di astuzia.  

Il cervello, normalmente, utilizza delle molecole chiamate neurotrasmettitori che tramite un meccanismo ad incastro si legano e attivano i recettori dei neuroni i quali, a loro volta, innescano una serie di processi come il rilascio di ormoni o altri neurotrasmettitori.                           

Molecole come la nicotina agiscono proprio su questo passaggio poiché avendo una struttura talmente simile a quella di alcuni neurotrasmettitori li sostituiscono nel legame con i recettori, ingannando il cervello. La nicotina va proprio a sostituirsi all’acetilcolina scatenando una grande produzione del neurotrasmettitore del piacere, motivo per il quale quando si fuma si avverte quasi immediatamente una sensazione di benessere e rilassamento.

Ma c’è di più: al nostro cervello e al nostro corpo piace provare determinate sensazioni e vuole percepirle ancora, così le registra nella memoria cosciente in modo da spingerci a ripetere le azioni che le hanno provocate generando così la dipendenza. Più è alta la quantità di nicotina assunta, maggiore sarà il quantitativo di dopamina nel cervello. Nonostante ciò, fumare di più non equivale a un piacere maggiore, ma all’esatto opposto; poiché i livelli di dopamina nel cervello crescono in modo spropositato i recettori non riescono più a legarla tutta e diventano inefficienti e insensibili.

Ritrovare il piacere diviene una meta sempre più difficile da raggiungere e il nostro cervello e la nostra memoria ci spingono a fumare ancora e ancora.

Tale processo, rende quindi chiaro il perché l’affermazione tanto comune <<smetto quando voglio>> possa essere usata al massimo come titolo di un film. Smettere di fumare, di bere o di assumere droghe è una decisione che coinvolge tutto il nostro organismo. Tutte queste molecole, dal THC nel caso della marjuana all’etanolo per l’alcol, non solo a lungo andare creano dipendenza, ma quando vengono assunte portano con loro sostanze tossiche, in alcuni casi cancerogene, che danneggiano specifici organi e ci bersagliano dall’interno.                                                                               

La vera domanda allora è: una volta che siamo entrati in questo vortice come facciamo a uscirne? Ripulire l’organismo, disintossicarsi sono processi non facili che partono da una forte volontà e devono durare nel tempo. Il nostro corpo necessità di assistenza e aiuto e non possono esserci strappi alla regola. La famosa “ultima sigaretta” o una piccola “pasticca” sono in grado di farci ricadere immediatamente nella dipendenza.