Nasce a Portici, nel bene confiscato Villa Fernandes, il “Centro di orientamento agli studi e alle professioni di diritto”
Promosso dal Centro Studi Livatino e dall’associazione di promozione sociale BLab, nasce a Villa Fernandes – bene confiscato alla camorra, oggi hub creativo, polo formativo, di sviluppo locale e servizi alla persona – il Centro di orientamento agli studi e alle professioni di diritto, rivolto a laureandi e laureati in giurisprudenza.
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Ispirato alla figura del giudice Rosario Livatino, ucciso barbaramente dalla mafia il 21 settembre 1990 all’età di 38 anni e proclamato beato a maggio di quest’anno, rappresentando un unicum nella giurisprudenza italiana, il Centro intende offrire in forma gratuita occasioni di confronto, conoscenza, approfondimento sui temi della legalità, della giustizia, della dignità umana, dell’applicazione delle pene, con particolare riferimento all’oggi e al ruolo chiave ricoperto da tutti gli operatori del diritto, nelle loro plurime diversificazioni.
E propone di farlo attraverso appuntamenti cadenzati che mettano in dialogo esperti e futuri magistrati, avvocati, notai, affinché non solo si abbia una visione d’insieme del contesto in cui si andrà ad operare una volta espletati tutti i passaggi formativi obbligatori, ma si possano ricevere anche strumenti pratici di supporto al superamento dei concorsi dedicati.
L’esperienza, infatti, insegna che alla formazione teorica universitaria deve necessariamente seguire una preparazione più dettagliata che sappia orientare e fornire risposte concrete.
L’annuncio è stato fatto durante l’incontro pubblico svoltosi a Villa Fernandes dal titolo “Il coraggio di Rosario. Il giudice, il laico, il beato” con ospite il Procuratore della Repubblica di Avellino, Domenico Airoma, vice presidente nazionale del Centro Studi Livatino e autore del saggio “Un giudice come Dio comanda” (ed. Il Timone).
Non casuale la scelta di far nascere il Centro di orientamento all’interno del bene confiscato di Portici, da quasi due anni espressione di un progetto di rete che coinvolge più realtà impegnate sul piano sociale e culturale: intendere la legalità e i processi di affermazione e applicazione della stessa un bene comune è il primo passo per un percorso condiviso che tenda alla responsabilizzazione non solo dei giuristi ma anche della società civile, e aiuti a superare il gap molto spesso esistente e invalidante tra chi giudica, chi è imputato e l’opinione pubblica.
La calendarizzazione degli incontri sarà resa nota attraverso i canali social e web della Villa, ma sin da ora è possibile manifestare il proprio interesse all’adesione scrivendo all’indirizzo di posta elettronica: orientamentoaldiritto@gmail.com
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