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The French Dispatch, il più andersoniano dei film di Wes Anderson

Scritto da Vitaliano Corbi Il . Inserito in Cinema & TV

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“The French Dispatch”, il nuovo film di Wes Anderson, finalmente è nato.

L’hype generatasi intorno a quest’uscita cinematografica era diventata, ormai, insostenibile. Tantissimi intoppi, tra cui la pandemia, avevano ritardato la sua apparizione nelle sale e, nel frattempo, i cinefili fremevano e gridavano affamati e ansiosi di gustare la pellicola monumento del cinema andersoniano.

La trama è, all’apparenza, lineare: il direttore di una redazione nella città immaginaria di Ennui-sur-Blasé, in Francia, muore. Il personale del giornale pubblica un memoriale con le più incredibili storie realizzate nel corso degli anni: un artista surreale in galera, rivolte studentesche e un caso giallo risolto da uno chef.

Ogni inquadratura del film meriterebbe un’analisi lunga e attenta, ma si sa, Wes Anderson è il maestro indiscusso della simmetria e della cura dei dettagli, dando vita a delle composizioni più pittoriche della pittura stessa.

La narrazione è, ovviamente, del tutto anti-classica. Procede a intermittenza, incalzando i ritmi per poi arrestarli bruscamente, articolandosi sia attraverso un flusso di dialoghi tendenti all’infinito salvo poi trasformarsi in puro fumetto cinematografico, dunque facendo svanire la storia in virtù dell’esplosione visiva.

Il cast è davvero strepitoso: Tilda Swinton, Bill Murray, Owen Wilson, Benicio del Toro, Léa Seydoux, Mathieu Amalric, Lyna Khoudri, Edward Norton, Elisabeth Moss, Frances McDormand, Timothée Chalamet. Tutti grandissimi nomi, entusiasti anche solo di comparire per un momento nel più allucinante affresco di Wes Anderson, autentica opera d’arte.

Unica “pecca”, se così si può chiamare, è che un film del genere o lo si odia o li si ama. Il rischio di annoiarsi e di perdersi nei quadri in movimento di “The French Dispatch” è concreto per chi non è abituato al modus operandi del celebre regista.

Ma resta solida un’indiscutibile verità: ad averceli registi così.