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Strappare lungo i bordi è la serie Netflix che ci fa sentire meno soli

Scritto da Vitaliano Corbi Il . Inserito in Cinema & TV

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“Strappare lungo i bordi” è la serie Netflix scritta e diretta da Zerocalcare, uno degli artisti simbolo delle nuove generazioni, con la collaborazione di Movimenti Production e BAO Publishing.

Trattasi di un vero e proprio gioiellino, confezionato con lo stile tipico del fumettista, impregnato di amarezza, ironia e di quella che si può definire, con un ossimoro piuttosto azzeccato, “straordinaria normalità”.

La serie si snoda attraverso sei episodi dalla durata di circa quindici minuti l’uno; dunque un prodotto che facilmente può essere divorato in breve tempo, soprattutto dagli usuali clienti Netflix, abituati a scorpacciate cinematografiche ben più impegnative.

Ma la serie di Zerocalcare, nonostante e grazie alla sua brevità dinamica e incalzante, si rivela come un’esperienza intensissima per lo spettatore che, sul piano estetico, si ritrova quasi drogato dai colori sgargianti e tendenti all’allucinatorio (senza esagerare); e sul piano contenutistico si immedesima, senza troppa difficoltà, nelle paturnie e nelle ansie del protagonista, nei suoi “fallimenti” quotidiani, nel suo amore difficile da esprimere, e nella gigantesca confusione che anima la propria esistenza.

Evitando spoiler poco graditi, “Strappare lungo i bordi” vive di un’alternanza emotiva schizofrenica, di lacrime e di risate, di riflessione profonda ma anche di leggerissima, essenziale superficialità.

L’aggiunta preziosa all’organico della serie è una colonna sonora fantastica che va da Gli Ultimi, ai Bronski Beat, fino ad arrivare persino a Ron. Il tutto farcito da un citazionismo mai stantio e banale, ma costantemente originale e ben congeniato.

Insomma, in quel mare magnum di film, serie e documentari su Netflix, in cui lo stesso Zerocalcare ammette di perdersi spesso, non fate a meno di immergervi in “Strappare lungo i bordi”. Difficile che ve ne pentirete.