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Come parlare ai bambini per attivare l’apprendimento? (prima parte)

Scritto da Vitaliano Corbi Il . Inserito in Letteratura

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How to talk so that children can learn (at home and in a school)” è un libro scritto da Adele Faber e Elaine Mazlish, pubblicato il 3 settembre 1996 da Scribner (pubblicato per la prima volta il 1° agosto 1995).

Questo libro risulta di fervente attualità, poiché mostra come creare un ambiente positivo e rispettoso con gli studenti.

Gli autori esplorano la differenza tra le parole che demoralizzano e quelle che gratificano, informando gli insegnanti sui piccoli cambiamenti che possono apportare al modo in cui parlano ai loro studenti.

Una delle pratiche più importanti è riconoscere i sentimenti dei bambini. Il primo passo è identificare i sentimenti, ad esempio se il bambino è triste, depresso, felice o altro. Alla fine, bisogna accettare l’emozione alla base del comportamento inaccettabile (quindi si può dire: "So che sei arrabbiato per aver rotto con il tuo amico, ma non posso avere persone che lanciano cose nella mia classe"). Usare questi quattro passaggi è molto incoraggiante per i bambini, perché capiranno che hanno il diritto di essere turbati, ma non il diritto di disturbare la lezione o negare l’autorità dell’insegnante. Tutto questo per aiutare i bambini a trasformare una situazione negativa in una positiva.

Successivamente gli autori parlano di incoraggiare la cooperazione ed è qui che è necessario descrivere il problema che si sta riscontrando e poi ricercare informazioni sul problema. Offrire una scelta a uno studente è lo strumento che usano grandi insegnanti, con una parola o un gesto, invece di essere prolissi. Descrivere quello che si avverte è essenziale dal momento che anche gli insegnanti devono riconoscere i loro sentimenti.

L'ultima cosa che incoraggia gli studenti a collaborare è essere giocoso usando voci divertenti. Quindi tutti questi suggerimenti aiutano a costruire un po' di cooperazione nella classe e possono sicuramente aiutare a instaurare un buon rapporto con gli studenti.

Il prossimo consiglio si concentra sulle alternative alla punizione. La punizione è un buon modo per distruggere una relazione, soprattutto con un ragazzo che si sente già emarginato.

Quindi la prima cosa che gli autori consigliano di fare è indicare un modo per fare qualcosa di utile, ad esempio con una frase del genere: “Hai fatto qualcosa che ha davvero sconvolto le persone qui a scuola, vorrei aiutarti". Ma bisogna affrontare il problema, si deve poter esprimere la disapprovazione come insegnanti e come figura autoritaria senza attaccare il carattere dello studente.

Il più delle volte gli studenti correggeranno il loro comportamento da soli, quindi, dopo aver affermato le proprie aspettative, occorre mostrare al bambino come fare ammenda, come rimediare. Se ci si mostra propensi a dare qualche suggerimento utile, se si dà qualche idea, nove volte su dieci è più probabile che i bambini correggano il loro comportamento e di solito sceglieranno una punizione più dura di quella che gli si potrebbe infliggere.

Infine, è utile lasciare che il bambino sperimenti le conseguenze del suo comportamento ed è qui che entra in gioco “l'amore duro”.