Alexandre Dumas padre
Scrittore francese (1802- 1870). Figlio di un generale creolo, Thomas Alexandre Davy de La Pailletterie, detto Dumas, e rimasto orfano in tenera età, fu costretto ancor adolescente a lavorare.
Si trasferì nel 1822 a Parigi, vivendo del modesto impiego di copista nella cancelleria del duca di Orléans, intensificando le letture storiche e delle opere di Shakespeare, Byron e Walter Scott. Tentato dal teatro, fornì qualche ‘vaudeville’ ai teatri del boulevard, poi un dramma, ‘Christine de Fontainebleau’. Con il successo travolgente di ‘Henri III et sa coeur’ (1829), primo dramma romantico del teatro francese, venne per Dumas la gloria e l’indicazione a proseguire su quella strada, superando arditamente gli ostacoli della verità storica e della perfezione artistica, incalzato semmai dalle esigenze della vita dispendiosa che conduceva.
Dotato comunque di sicuro istinto teatrale, scrisse tragedie, drammi e melodrammi di grande successo, servendosi di uno stuolo di aiutanti (Gérard Labrunie de Nerval, Auguste Maquet, Anicet Bourgeois, Durrieu, Paul Meurice, ecc.): ‘Antony’ (1831), ‘La tour de Nesle’ (1832); ‘Don Juan’ (1836), ‘Kean’ (1836), ‘Les demoiselles de Saint-Cyr’ (1843). Contemporaneamente nacquero alcuni celebri romanzi, in cui la storia diventa realtà viva e pittoresca per il grosso pubblico: la trilogia che comprende ‘I tre moschettieri’ (1844), ‘Vingt ans après’ (1845), ‘Il visconte di Bragelonne’ (1848-50); ‘Il conte di MonteCristo’ (1844-45); ‘La reine Margot’ (1845); ‘La dame de Montsoreau’ (1846); ‘Le chevalier de Maison Rouge’ (1846), ‘Ange Pitou’ (1853).
Esiliatosi a Bruxelles (1851-54), più per sfuggire ai creditori che a Napoleone III, vi scrisse le sue ‘Memorie’; al rientrò fondò un giornale, quindi seguì Garibaldi in Sicilia, stabilendosi a Napoli tra il 1860 e il 1864 e scrisse ‘Les garibaldiens’. A causa della sua prodigalità morì quasi povero e abbandonato dal pubblico ormai conquistato dal romanzo realistico.