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Zelensky: “Berlusconi? Gli manderemo vodka anche noi”

Scritto da Mario Marrandino Il . Inserito in Il Palazzo

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Le recentissime dichiarazioni di Berlusconi circa il conflitto russo-ucraino e le sue dubbie posizioni sul sostegno al governo di Kyiv hanno allarmato non poco i consensi della maggioranza: aiutare o meno l’Ucraina resta a distanza di un anno dallo scoppio del conflitto un tema portante della direzione politica dei governi europei, quello italiano non fa eccezione e sapere, quindi, che uno dei leader storici della destra tende ancora oggi a sollevare dubbi e pareri discordanti non aiuta certamente la stabilità.

Zelensky, dal canto suo, è diventato nel tempo un mediatore sopraffino, non si lascia scappare né sorrisi, né allusioni: “Abbiamo un forte rispetto dell’Italia e del popolo italiano”, così a TG1, “abbiamo ricevuto [dall’Italia] un pacchetto di aiuti, il che significa che il sostegno della premier Giorgia Meloni non è cambiato […] anzi, la ringrazio e la aspetto, so che sta arrivando”.

Il presidente ucraino ha parlato alla maggior parte delle testate giornalistiche italiane ed è intervenuto anche a Sanremo attraverso una lettera, letta dal conduttore. Il messaggio resta chiaro: bisogna resistere, bisogna essere coesi, bisogna arginare l’irredentismo putiniano. “Per noi è fondamentale non perdere il sostegno italiano e di nessun altro Paese, che abbiamo coltivato con grande sforzo contro l’intensa campagna di disinformazione diffusa dal Cremlino negli ultimi anni” e ancora “ho sentito le dichiarazioni di Berlusconi. Non lo conosco personalmente. Ma forse anche noi dobbiamo mandargli qualche cosa. Gli piace la vodka? Noi ne abbiamo di ottima qualità in Ucraina, se vuole gliela regaliamo”.

Quello di Zelensky circa la vodka non è un riferimento qualsiasi. Egli allude al fatto che nel settembre 2022 c’è stato uno scambio di doni in concomitanza con il compleanno di Berlusconi (e di Putin stesso, nei primi giorni di ottobre), tra lo stesso leader di Forza Italia e il presidente russo: parole di amicizia e alcolici di pregiata fattura italiana e russa ovvero una discreta quantità di bottiglie di vodka e vino, il cui baratto avrebbe infranto in diversi punti gli espliciti divieti imposti dalle sanzioni internazionali contro il Cremlino, puntando i riflettori sui sempre ambigui rapporti tra Silvio Berlusconi e Vladimir Putin.