Francia: riforma pensioni e 49.3 della Costituzione, così la protesta continua
Il governo francese, facendo ricorso all’articolo 49.3 della Costituzione, scavalca il parere dell’Assemblea Nazionale e si prepara a far passare la discussissima riforma delle pensioni, a causa della quale il paese è in subbuglio ormai da settimane. L’utilizzo di un così forte gesto da parte delle forze governative è stato giustificato da cosiddetti “rischi economici troppo grandi”, i quali avrebbero motivato, non a cuor leggero, la scelta di Macron di procedere all’utilizzo di uno strumento già definito senza precedenti.
La riforma sulle pensioni, tra i tanti punti, mira in particolare ad innalzare l’età del pensionamento di due anni, passando dai 62 ai 64, suscitando un grande disappunto sia dall’opposizione, sia dalla cittadinanza, a prescindere dal colore politico, e l’unico strumento legale nelle mani dell’Assemblea di contrastare la scelta del governo è adoperare, così come ha fatto lo stesso, uno strumento costituzionale, ovvero l’articolo 49.2 della stessa Carta, il quale consentirebbe alla Camera bassa del Parlamento di porre la sfiducia e tentare così di rovesciare il governo, in tal senso si andrebbe a controbattere con la stessa moneta la scelta di Macron e la Borne.
I deputati hanno 24 ore di tempo per contestare il ricorso al 49.3, il quale implica un solido impegno da parte del governo, che mette in gioco la propria totale responsabilità sul percorso da intraprendere e soprattutto sulla relativa sospensione del dibattito parlamentare. Una volta depositata la mozione di sfiducia, con tutti i crismi burocratici annessi, verrà fissato uno scrutinio in un massimo di 48 ore. Per la sua approvazione è necessaria la maggioranza assoluta dei voti.
Alla luce dei recenti avvenimenti, le proteste continuano.