Se giochi a questo videogame, sei contro l’Ucraina: “Atomic Heart”
Il 21 febbraio è stato rilasciato in tutti gli stores fisici e sulle piattaforme digitali di Sony, PC e Xbox il titolo videoludico di nuovissima produzione, “Atomic Heart”. Il videogioco di casa Mundfish racconta una trama abbastanza semplice in cui l’ambientazione è quella di un passato distorto e paradossale: è il 1955, l’Unione Sovietica ha già inventato Internet, un sistema di proiezione olografica e i robot esistono rasentando la perfezione tecnologica; il protagonista è un membro del KGB che avrà il compito di investigare su alcune misteriose faccende in merito ad una struttura industriale caduta in disuso.
I crismi di un normale action rpg, single player, con forti sfaccettature steampunk, esistono, ma l’opinione pubblica e la community dei videogamers si sono spaccate in due su alcune rappresentazioni fatte all’interno del mondo di gioco: l’estetica delle gemelle robot, presenze fondamentali all’interno del titolo, il cui ruolo è a metà tra le guardie del copro e le sex workers, strizza l’occhio a quella di Julija Volodymyrivna Tymosenko, la “principessa del gas”, nota politica e imprenditrice ucraina, dalla quale si sarebbe tratta ispirazione per le acconciature dei personaggi, proponendo presumibilmente, quindi, nella realizzazione dei modelli delle due robot, un forte spirito satirico.
Un altro dettaglio, sicuramente più importante, è un manifesto presente all’interno dell’open world: esso presenta, in lingua russa, un poema in cui si parla dello scarso intelletto dei maiali e delle loro insulse competenze culturali, limitate soprattutto dal fatto che le loro letture si limitano al “Mein Kampf”, alludendo al fatto che non solo rappresentano un animale becero, ma anche con spiccate affinità al nazismo. Secondo una specifica lettura di questo elemento di gioco, esso racchiuderebbe una forte invettiva contro il popolo ucraino, essendo il popolo russo – nelle sfaccettature delle frange più estreme e politicamente scorrette – solito appellare gli ucraini proprio con epiteti quali “porci” e “nazisti”.
Le incertezze circa l’interpretazione del testo in gioco sono diverse, addirittura non poche sono state le titubanze relative ad una scorretta traduzione diffusa e fortemente divulgata da chi non conosce le lingue cirilliche, ma la questione ha disturbato il mercato videoludico anche a seguito di specifiche dichiarazioni mosse dalla politica Ucraina: in primo luogo attraverso l’esplicita richiesta diretta a Sony, Microsoft e Valve di bandire il gioco, sia per i fatti sopracitati, sia perché indiscrezioni avrebbero associato lo sviluppatore Mundfish, che a conti fatti non si è mai esposto contro le posizioni russe nel conflitto in Ucraina (pur avendo casa base a Cipro, conta un folto numero di russi nel suo staff), alla corporazione energetica Gazprom; in secondo luogo, il ministro Alexander Bronyakov avrebbe richiesta che venisse limitata la distribuzione del gioco a causa della sua tossicità, “della potenziale raccolta di dati degli utenti e della possibilità che questi vengano condivisi con terze parti in Russia, oltre al potenziale uso del denaro raccolto con le vendite del gioco per supportare la guerra contro l'Ucraina”.
Nel mentre, comunque, “Atomic Heart” resta tra i titoli più cercati, acquistati e scaricati del momento.