Il terrorISIS arriverà a Napoli!?
Sono passati ormai tredici anni da quando il mondo islamico colpì il cuore della civiltà occidentale, l'America. Da allora gli attentati si sono succeduti: Madrid, Londra, Mosca, tutti i centri pulsanti del mondo “civile”, sviluppato e “Cristiano”, sono stati via via colpiti dai fondamentalisti islamici, che con nomi diversi e organizzazioni, via via più pericolose e fanatiche si sono avvicendate sullo scenario internazionale.
L'ultima in ordine di tempo l'Isis, è la società fondamentalista più organizzata e fanatica che mai il mondo civile abbia conosciuto. È nato un vero e proprio stato illegale tra Iraq, Siria, Iran e Palestina che minaccia la cristianità e tutto l'ordine precostituito, dopotutto ogni ordine prestabilito dall'uomo può essere sovvertito.
Barack Obama durante la ricorrenza degli attentati dell'11 Settembre, ha dichiarato che a breve una coalizione di stati, guidati dagli Usa demoliranno una volta per tutte la minaccia del terrorismo.
L'Italia in questo scenario di guerra si posiziona in prima linea, rischiando naturalmente, tutto ciò che una non diplomatica posizione comporta. Tuttavia un non schieramento del nostro Paese non ci avrebbe di certo messo al sicuro, considerato il fatto che l'Italia e Roma sono la culla della cristianità. La capitale è un obiettivo "non secondario" dello Stato Islamico, anche se al momento non ci sono "evidenze investigative di progettualità terroristiche nel nostro Paese". È l'allarme lanciato dal ministro dell'Interno, Angelino Alfano, alla Camera. Il problema è dentro al nostro recinto, è il senso del discorso del titolare del Viminale."Il terrorismo di matrice religiosa veste anche abiti europei lanciando una sfida senza precedenti alla sicurezza mondiale che necessita di una risposta globale". Sono 48 le persone che sono passate dall'Italia, per poi andare a combattere in Siria. Grande attenzione secondo Alfano meritano i “centri di aggregazione religiosa”.
Ma in questo scenario di allerta come si posiziona Napoli e la Campania?!
Dispiace dirlo ma per noi la situazione non è diversa: addirittura è utile ricordare un precedente di pochi anni fa: il nome di Ryad Hannouni ovviamente ai più non dirà nulla. Ma per i servizi segreti dei Paesi occidentali si tratta di un guerrigliero «confessato e comunicato». Ventotto anni, francese di origini algerine arrivò qualche anno addietro a Napoli. Era stato a lungo pedinato sia dai servizi segreti italiani che dalla polizia. Si era intrattenuto a lungo con altri immigrati islamici fino al momento dell’arresto. Venne arrestato nella Stazione centrale. Ryad Hannouni era stato trovato in possesso di molte cose: tra gli «oggetti» un personal computer pieno di mappe elettroniche, un taccuino con nomi e numeri di telefono ma, soprattutto, un kit completo per fabbricare un ordigno. Ryad, secondo i servizi segreti voleva compiere un attentato a Napoli in un luogo affollato, probabilmente la metropolitana o con molta più probabilità la stazione ferroviaria.
L’attentato è stato sventato grazie allo spionaggio americano, poco tempo fa oggetto di non poche tensioni tra Europa, Russia e Usa. «Vi spiamo è vero, ma lo facciamo per proteggervi».Questa la parafrasi delle parole di John Inglis, vicedirettore della Nsa (l’Agenzia di sicurezza Usa). Insomma Napoli è già da tempo tra gli obiettivi del terrorismo islamico: parliamo di una città con tanti problemi (criminalità organizzata e non, carenza di infrastrutture, multiculturalismo ghettizzato e integrato male,disoccupazione); una città piena di importanti monumenti e sedi diplomatiche; uno snodo importante per i trasporti nel sud del mediterraneo. La Campania con Napoli e Salerno, nonostante il calo degli ultimi anni, rappresenta uno dei poli marittimi più grandi del sud del mediterraneo. Capodichino è il secondo aeroporto dell'Italia meridionale (tra i più grandi d'Italia). Insomma i punti da colpire in Campania sarebbero molti, i morti sarebbero altrettanti e il caos dilagherebbe in tutta Europa. La nostra città è ad avviso di molti, un punto importante e facile da colpire, nonostante il rafforzamento dell'attenzione, il comparto è sempre lo stesso, inoltre gli eventi di criminalità e i gravi errori di alcuni agenti, non fanno altro che aumentare l'antipatia, generalizzata che coinvolge il settore, questo a danno della sicurezza, che mai come oggi in tempi di spending review già soffre e soffrirà molto.
È importante portare all'attenzione dell'opinione pubblica le parole del salernitano Giuseppe Esposito, vicepresidente del Copasir, il quale afferma che “la minaccia di luglio scorso del califfo aBaghdad è stata precisa ed è attentamente valutata dalla nostra intelligence: ci fermeremo quando avremo conquistato Roma e il Vaticano, quando questi due luoghi saranno convertiti all'Islam. L'apparente grossolanità della minaccia contiene, invece, elementi di allarme che al momento sono sotto controllo […] che il Vaticano rappresenti un nemico per gli estremisti islamici è un dato di fatto storico nella evoluzione della geo-politica del terrorismo internazionale degli ultimi decenni, in particolare quello che si è sviluppato a partire dall'attacco alle Torri Gemelle". Insomma, l'Italia e Napoli, culla di cultura e genialità è vista dai terroristi e dagli Islamici come il punto di arrivo al loro delirio. È importante che questo non venga taciuto, perché solo con la vigilanza di ogni singolo Italiano, possiamo dirci al sicuro da questi uomini smarriti,che hanno perduto la via della ragione.