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L'angolo del libro: Benvenuti in casa Esposito di Pino Imperatore

Scritto da Francesco Verdosci Il . Inserito in Letteratura

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La Tragicommedia della famiglia Esposito raccontata da Pino Imperatore che, sebbene sia cresciuto nella nebbia milanese, ha fatto del sole della napoletanità il suo vessillo d’amore. Napoli e la sua intensa forza poetica, Imperatore se le porta nel cuore, in primis per le origini e poi perché è il fondatore del Laboratorio di scrittura comica e umoristica “Achille Campanile”, ovviamente a Napoli e dal 2005 fino al 2011 è stato responsabile della sezione Scrittura Comica del Premio “Massimo Troisi – Città di San Giorgio a Cremano”.

Napoli dunque la conosce, eccome se la conosce. Anche nelle sue sfaccettature più noir, più assurde, contraddittorie e tragicomiche. Per la prima volta vediamo la camorra riletta e rivisitata in chiave satirica e umoristica, ma che reale resta sempre, con tutte le sue caratteristiche più spietate, di cui l’autore sottolinea l’inutile brutalità ridicolizzandole costantemente. Pino Imperatore descrive con sagace ironia Uno spaccato sì comico ma al contempo crudele di Partenope. Una Napoli contemporaneamente suburra e capitale di cultura, storicamente una città dalle mille contraddizioni e dalle tante difficoltà, che vive giorno per giorno senza mai perdere la speranza in un futuro migliore.

Il racconto si svolge nel rione Sanità, quello dove è nato il principe Totò, uno dei più oscuri, affascinanti e misteriosi di tutta Napoli. La Storia ha inizio con la cena della vigilia di Capodanno, tutti gli Esposito riuniti a casa dei coniugi Patrizia e Tonino Esposito: figli, nonni, suoceri, l'immancabile Olga, domestica e cuoca nonché membro acquisito della famiglia e animali domestici, annessi e connessi, Sansone l'iguana e Giggetto il coniglio. Una sgangherata famiglia di camorra, guidata da Tonino, orfano di uno dei più rispettati Boss della storia del quartiere. Con tutto ciò che consegue alle attività del clan, il nostro Tonino potrebbe vivere di rendita, dominare il rione con la tranquillità da capo dei capi o da “Sindaco di quartiere” di Eduardiana Memoria. Invece s’intestardisce a voler imitare le gesta paterne, ovviamente senza riuscirvi, poiché, più del boss, in lui vince il carattere goffo, sfigato, arruffone, incapace di difendersi e mostrare la sua autorità. Tonino è senza dubbio uno strano antieroe: buffo e decadente, che tra incubi e visioni, sbadataggini e assurde ingenuità, procede nel racconto combinandone di tutti i colori.

Benvenuti in casa Espositoracconta il di dentro della camorra, esplorandone la sua insulsa, violenta e meccanicistica quotidianità, ironizzandoci. E’ un romanzo, sicuramente molto avvincente e realistico, ma come tale va considerato. In alcune parti potrà sembrare quasi eccessivo ma non lo è. Lo stesso Pino Imperatore, infatti, spiega che “non ho fatto altro che documentare e illustrare, mediante il formidabile strumento dell'ironia, fatti e personaggi che a Napoli si verificano e si incontrano tutti i giorni. Chiamatelo realismo comico, se volete. Più che in qualsiasi altro posto del mondo, a Napoli la realtà supera ogni fantasia”.

Il grandissimo successo diBenvenuti in casa Esposito è decretato dal fatto che si ride, quindi, senza perdere d'occhio la realtà, che non dà alcun motivo per ridere ed essere allegri e spensierati. Il pregio di questo libro, la cui lettura non stanca mai, è che da qualcosa su cui riflettere: sulla città, amata in una maniera che mi fa contorcere di dolore; sul cancro che l’ha avvelenata pian piano, senza sosta, quasi senza che ce ne accorgessimo, perché si nascondeva dietro una superficie di privilegi e finto benessere e ora che ce ne siamo accorti; sulla vita, che per le strade di alcuni quartieri è fango, è melma, è disperazione ma raggiunge anche picchi di luce che difficilmente riusciamo a immaginare noi che la viviamo, figuriamoci quelli che ne sentono solo parlare; figuriamoci poi a descriverla tanta luce, è impossibile! Ed è per quei picchi di luce, che spandono la loro energia in ogni dove, che vale la pena sperare e vivere per non sprofondare nelle voragini e nella distruzione.

Ed è con quella luce che Napoli ci fotte. E’ per quella luce che la si ama follemente. Benvenuti al Sud, senza alcun dubbio, poiché si piange sempre, quando si arriva, quando si parte e soprattutto quando si resta. Perché a Napoli si resta. Perché noi restiamo e resteremo. Sempre. Nonostante tutto e contro tutto questo, amandola e soffrendola.

 

Pino Imperatore

Benvenuti in casa Esposito

Giunti Editore, 272 pagine, 10 euro

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