Perchè voto Si il 4 Dicembre
Voto Sì il 4 Dicembre perché questa riforma è un coronamento positivo di una mia battaglia, una battaglia che conduco da oltre 25 anni e mi portò ad elaborare un documento che pubblicai nel 2006.
Dai palazzi del potere di Napoli a quelli di Roma.
Le più delicate questioni istituzionali esaminate da specialisti del settore.
Voto Sì il 4 Dicembre perché questa riforma è un coronamento positivo di una mia battaglia, una battaglia che conduco da oltre 25 anni e mi portò ad elaborare un documento che pubblicai nel 2006.
Gisberto Rondinella, Laureando in Scienze Politiche e Residente a? Dove abiti e cosa pensi del tuo quartiere?
Residente a Napoli, nella zona di mezzo: né alta né periferica, vicino piazza Carlo III. Il nostro è un quartiere ricco di energia potenziale inespressa. Pieno di piazze, ma vuote; ricco di cultura, ma incolta. Vuoi che ti citi tutti i cimiteri storici tra Poggioreale e Vicaria o il centro antico patrimonio UNESCO? Insomma, per restare in ambito fisico, l’energia c’è, il problema è che resti potenziale e non si trasformi in cinetica.
Il grado di civiltà di uno Stato si può evincere da svariati fattori: il modo in cui vengono trattati gli animali, i sistemi di detenzione coattiva, il modo in cui si cucina la pasta, le modalità e i toni del dibattito politico. Volendo analizzare quest’ultimo, il quadro generale della dialettica politica italiana e del confronto civico è a dir poco infausto, se non degradante.
Siamo a Casa Morra, nel neo inaugurato Palazzo Ayerbo D’Aragona Cassano, nel rione di Materdei, in compagnia del noto gallerista napoletano Peppe Morra, presente da protagonista sulla scena dell’arte cittadina da quasi cinquant’anni.
La lunga marcia dei diritti civili in Italia, dopo anni di nulla di fatto, ha finalmente tagliato il primo traguardo con l’istituzione delle unioni civili. In molti vorrebbero battere il ferro finché è caldo per raggiungere rapidamente la prossima tappa.
Berardo Impegno, 70 anni, protagonista fin dagli anni 60 della politica napoletana e Francesca Scarpato, 25 anni, segretario regionale dei Giovani Democratici della Campania, a colloquio tra loro.
«I riflessi della grande mutazione in atto nella società italiana nei primi anni settanta – ricorda Antonio Ghirelli nel libro “Napoli operaia” - si fecero sentire anche a Napoli dove il sindacato e la Camera del Lavoro, guidata nell’ordine da Peppino Vignola (recentemente scomparso), poi da Nando Morra e ancora da Silvano Ridi, consegue risultati di grande rilievo: l’abolizione delle gabbie salariali, l’intesa sulle pensioni, la lotta contro il sotto salario e il rincaro delle tariffe elettriche, l’accordo sulle quaranta ore e sul costo del lavoro, la graduale soluzione delle non lievi difficoltà all’Alfa Sud di Pomigliano».
A poche settimane dalla celebrazione delle prime unioni civili, l’istituto di studi giuridici Militerni ha promosso un dibattito sull’evoluzione sociale della disciplina giuridica e le problematiche legate alla sua attuazione.
A poco più di una settimana dal XIII Congresso dell’Associazione Luca Coscioni, tenutosi a Napoli dal 30 settembre al 2 ottobre, segue un’intervista a Marco Gentili, giovane di Tarquinia affetto da Sla, confermato per la terza volta consecutiva Co-Presidente dell’Associazione per la libertà di ricerca scientifica.
Stefano Ceccanti: classe ’61, professore ordinario di diritto costituzionale (e parlamentare) all’università di Roma “La Sapienza”, già senatore del PD e capo dell’ufficio legislativo del Ministro Pollastrini, autore di “La transizione è (quasi) finita”, è stato tra i principali fautori della riforma costituzionale “Boschi”.
Sono 35 anni che lavoro in quel grigio palazzone collocato in un quartiere dove ormai l’italiano è la seconda lingua. Eppure ogni mattina, senza retorica alcuna, entrandovi ho avuto la certezza di stare in un luogo da dove partiva quotidianamente per Napoli un messaggio di solidarietà e di speranza. La forza e l’autorevolezza del sindacato per tanti anni si è identificata con la sua sede fisica.
Oggi, come raccontato dalla nostra testata, inizia la Festa della Fondazione SUDD, che si terrà da giovedì 29 settembre a domenica 2 ottobre presso il Circolo ILVA di Bagnoli (via Coroglio 49, Napoli), luogo chiaramente simbolico per la storia della sinistra e della città. Ritenevamo importante, per raccontare Qualcosa di Napoli, porre qualche domanda al Presidente della Fondazione SUDD, Antonio Bassolino, già due volte sindaco di Napoli, Presidente della Regione Campania e Ministro del Lavoro.
Dopo due anni dalla prima elezione del consiglio metropolitano di Napoli, eccoci giunti alla seconda edizione di queste strane elezioni: ancora una volta i cittadini di Napoli potranno evitare lo stress di dover andare a votare ed ancora una volta assisteremo ad una meravigliosa spartizione di poltrone, non retribuite, tra le varie anime dei diversi partiti, senza aver sentito una sola parola sul futuro della città metropolitana e sul suo sviluppo.
Federica Brancaccio è stata eletta, pochi mesi fa, all’unanimità, come presidente di Federcostruzioni, realtà a cui fanno capo 80 tra associazioni di settore e federazioni della filiera dell’edilizia e delle infrastrutture. Una posizione di spicco, questa, che per la prima volta viene ricoperta da una donna, imprenditrice di successo e capo dell'impresa di famiglia "La Brancaccio Costruzioni Spa", nata nel lontano 1956.
Il pronto soccorso del San Giovanni Bosco, accoglie ancora pazienti con una distesa di barelle nell’area di emergenza medica. Ma qualcosa non funziona ancora nel piano di riorganizzazione della sanità campana, quando sono gli organi di informazione a diffondere l’immagine del paziente col torso nudo, i jeans ripiegati per posizionare gli elettrodi sulla scrivania, probabilmente in una di quelle notti di pienone che sanitari e degenti hanno trascorso nell’unico ospedale dell’Asl Napoli 1 dove, a causa della mancanza di posti letto, vengono effettuati anche ricoveri all’interno del pronto soccorso.