Cosa farai da grande: il nuovo progetto del Teatro San Carlo dedicato ai più piccoli
Il Teatro di San Carlo, con questo progetto, apre virtualmente le porte del suo Museo ai più piccini, con un viaggio nelle arti e nei mestieri del Teatro.
Dalle vecchie glorie alle nuove stelle, passando in rassegna cartelloni, iniziative, anteprime. Per "vivere sul serio quello che gli altri, nella vita, recitano male" (Eduardo De Filippo)
Il Teatro di San Carlo, con questo progetto, apre virtualmente le porte del suo Museo ai più piccini, con un viaggio nelle arti e nei mestieri del Teatro.
Date le ultime restrizioni introdotte dal Decreto per le feste di Natale, il Teatro di San Carlo resterà chiuso al pubblico fino al 15 Gennaio 2021.
Con l’entrata in vigore dell’ultimo DPCM è stata disposta la chiusura dei teatri ma questo non ha impedito, attraverso gli strumenti tecnologici, la trasmissione degli spettacoli nelle case dei numerosi spettatori. Il Teatro San Carlo di Napoli non si piega alla pandemia e con l’aiuto della sua orchestra è riuscito ad organizzare una serie di concerti.
Il 23 settembre è incominciata la rassegna “Invito a Corte” di concerti, balletti e conversazioni del Teatro San Carlo.
I 13 appuntamenti si terranno in diversi spazi di Palazzo Reale, tra le Sale della biblioteca, il Cortile, la Terrazza e il giardino romantico.
Lunedì 27 luglio è stato inaugurata la 68° edizione del Festival di Ravello che ogni anno emoziona il suo pubblico nella cornice di Villa Rufolo.
Dal 4 al 26 luglio, Napoli ospiterà la rassegna “Musica al Centro Antico”, a cura della Nuova Orchestra Scarlatti.
La manifestazione è realizzata con il sostegno del MiBACT, della Regione Campania e del Comune di Napoli ed è ideata dal direttore artistico M° Gaetano Russo.
“Il Principe è soddisfatto”, così ha dichiarato Carmine Masucci amministratore del Museo Cappella Sansevero il 12 giugno u.s. quando, dopo la pandemia, si sono riaperte le porte di una delle meraviglie del mondo.
Il nuovo sovrintendente del Teatro San Carlo di Napoli, Stephane Lissner, ha recentemente dichiarato nella sua prima conferenza stampa che, il teatro San Carlo, riprenderà molto presto i suoi spettacoli ma in esterna.
La compagnia Vana Imago nasce da un’idea di Salvatore Orga, il quale, dal 2013 coltiva la propria passione per il teatro e nell’anno 2016, debutta al teatro Piccolo.
Successivamente, Salvatore in sette anni mette su una compagnia tutta sua che pian piano inizia a farsi conoscere. Li caratterizza il fatto che puntano al sociale, alla beneficenza, e si battono per tematiche importanti, come abbattere i pregiudizi che ruotano intorno alle persone con disabilità.
A seguito delle disposizioni previste dall’ultimo Decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri è stata prevista la sospensione e la chiusura delle principali attività e servizi sia pubblici che privati.
Il capolavoro di Puccini, la Tosca, quest’anno è tornato al San Carlo in una veste completamente diversa, moderna, travolgente.
Il Narratore milanese torna alle pendici del Vesuvio con il suo nuovo spettacolo teatrale ispirato chiaramente alla protesta silenziosa andata in scena sul podio delle Olimpiadi di Messico’68 dagli atleti statunitensi Smith e Carlos.
Al Teatro di San Carlo di Napoli dal 21 dicembre 2019 al 5 gennaio 2020 va in scena una delle fiabe più belle di tutti i tempi: il grande balletto di Pëtr Il’ič Čajkovskij “Lo Schiaccianoci”, tratto dal racconto di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann “Lo Schiaccianoci e il re dei topi” che da anni emoziona ancora di più il pubblico del San Carlo durante le feste natalizie e che narra la storia di Clara e dello schiaccianoci, che diventerà il suo principe, si snoda in un’atmosfera assolutamente magica e fiabesca, dove tutto può succedere.
“La follia è una delle cose più sacre che esistono sulla terra. È un percorso di dolore purificatore, una sofferenza come quintessenza della logica. La follia deve esistere per se stessa, perché i folli vogliono che esista. Noi la chiamiamo follia, altri la definiscono malattia.”
(Alda Merini)
Un uomo, ormai anziano, torna nella sua terra natia, ed incontra il suo migliore amico. Faccia a faccia, cominciano a ripercorrere gli anni della gioventù, dell’amore, della guerra, con un segreto che, come un’ombra, si allunga su entrambi. E’ questa, in estrema sintesi, la trama de “Le braci”, capolavoro dello scrittore ungherese Sándor Márai, che, adattato per il teatro da Fulvio Calise e con la regia di Laura Angiulli, segna il ritorno sulle scene di Renato Carpentieri, coadiuvato da Stefano Jotti, che, dopo l’esordio dello scorso anno, torna in scena da mercoledì 23 a domenica 27 ottobre 2019 al Teatro Nuovo, in via Montecalvario 16, nel cuore dei Quartieri Spagnoli di Napoli.