La Campania è nel pool delle cinque Regioni alla guida del progetto per la programmazione 2014-2020'' dei fondi europei.
A questo importante riconoscimento si accompagna una enorme responsabilità, soprattutto in vista del nuovo approccio alla base della programmazione Ue per i prossimi anni e al fatto che la Regione è ancora impegnata nella spesa dei fondi del ciclo precedente.
Quanto al primo, l’approccio, ritengo che riassuma in sé l’intera sfida che abbiamo davanti. Infatti, la principale novità del nuovo ciclo di programmazione è quella di mettere al centro due principi cardine: la partecipazione e la razionalizzazione della spesa.
In altri termini tutta la programmazione dovrà vedere il coinvolgimento di tutti gli attori dello sviluppo territoriale e garantire il rispetto di razionali obiettivi in termini di priorità strategica (stabilita in base ad una propedeutica analisi dei bisogni).
Prima di avviare una futura discussione, ritengo necessario, dunque stare ai fatti.
E i fatti sono che la strategia di impiego e le priorità di investimento dei fondi stabiliti dalla Delibera CIPE che ha approvato la proposta di Accordo di partenariato, questi specifici obiettivi tematici (OT):
• OT1: rafforzare ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione;
• OT2: migliorare l’accesso e la qualità delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione;
• OT3: promuovere la competitività delle PMI, il settore agricolo e il settore della pesca e dell’acquacultura;
• OT4: sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori;
• OT5: promuovere l’adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi;
• OT6: tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle risorse;
• OT7: promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete;
• OT8: promuovere l’occupazione sostenibile e di qualità e sostenere la mobilità dei lavoratori;
• OT9: promuovere l’inclusione sociale, combattere la povertà e ogni forma di discriminazione;
• OT10: investire nell’istruzione, formazione e formazione professionale;
• OT11: promuovere un’Amministrazione Pubblica efficiente.
Per ciascuno di questi obiettivi l’Accordo indica i risultati attesi, il quadro motivazionale delle priorità e delle azioni correlate e i metodi di intervento.
Nel complesso sono stati stanziati 41.548,4 milioni di euro per il periodo di programmazione 2014-2020 e per tutti gli obiettivi tematici, la ripartizione dei fondi è descritta nelle tavole allegate alla delibera.
Gli accordi di partenariato, sia nazionale che regionale, sono stati oggetto di svariate modifiche ma il nodo è tutto negli obiettivi appena citati e nel definire quali siano i gap da colmare per il raggiungimento di ognuno.
Di certo potremmo dire che siamo lontani anni luce, ma questa sarebbe un’opinione che per quanto vicina alla realtà non è una dimensione misurabile. Lo scarto di qualità nella spesa, e dunque nel raggiungimento degli obiettivi sta, invece, proprio nel saper programmare e per programmare e necessario avere dati scientifici, certi, misurabili e, soprattutto, trasparenti.