Dopo Papa Francesco a Napoli è tempo di Laicità
Qualche giorno fa la nostra caporedattrice mi ha contattata per scrivere un articolo sulla venuta di Papa Francesco a Napoli e sul bisogno di laicità della città. Avevo ben poca voglia di accettare, ho perfino preso al balzo problemi di salute personale per tirarmi indietro, ma non c’è stato nulla da fare, mi toccava, il motivo è semplice: perché si trattava di poter dire qualcosa di impopolare per la massa di riscoperti fedeli, perché la figura del Papa è stata esaltata e innalzata, da alcuni, a nuovo vero leader del centrosinistra.
Perché tutto sommato questo Papa mi sta simpatico, e pur non riscoprendomi accanita fedele e sostenitrice della Chiesa, mi risulta alquanto difficile non stimarne il profilo umano e comunicativo. E poi mi sono ritrovata in un R2 affollato, quando avrò un'auto non so dove prenderò ispirazione, e c’erano due signore, poco più giovani di mia madre, che parlavano estasiate del Papa al punto da ricordarmi una mia cugina adolescente, ora donna adulta e assennata, osannare i Take That. Il caso vuole che affianco a me ci fosse anche qualcuno che per forza di cose vive la laicità come via di integrazione e affermazione sociale e di diritti. Ed ecco, mi è venuto il dubbio che forse dire qualcosa, e ricordare alla politica e alla mia gente quanto sia necessario perseguire un cammino laico fosse necessario.
Ho letto delle speranze del presidente dell’Arcigay Napoli, Antonello Sannino, sulla possibile apertura della Chiesa cattolica al mondo dell’omosessualità, ho letto delle parole del Papa, dure, verso la Camorra e la crminalità organizzata. E ho apprezzato molto. Apprezzo, al contempo e maggiormente, però, una politica e una classe dirigente che non aspetti la tolleranza o l’assenso della Chiesa, ma che vada avanti, e che obblighi la Chiesa stessa a modernizzarsi. Napoli e l’Italia non sono una città e uno Stato religioso, e la favoletta della presenza del Vaticano che ci condanna a rimanere indietro ormai non può più reggere. Si deve trovare il coraggio di guardare avanti e dare slancio ai diritti civili, passando per i funerali laici, per eutanasia legale, coppie di fatto, testamento biologico, aborto, sperimentazione scientifica, inseminazione eterologa ecc… Queste cose dovranno essere nelle agende politiche di chi si appresta o aspira a governarci, meritiamo la laicità come stato di diritto, molto più di quanto noi stessi accettiamo.