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Da Bagnoli a Roma, la marcia dei “mille” contro il commissariamento

Scritto da Fabio Lauri Il . Inserito in Napoli IN & OUT

 bagnoli roma

Consumatasi la contestazione del 12 Settembre a Napoli dopo la visita del premier Renzi, la popolazione partenopea, in particolare di Bagnoli e Cavalleggeri, è scesa di nuovo in piazza per manifestare contro l’ormai famosissimo commissariamento di Bagnoli e dell’area ex Italsider, da anni al centro di una bufera mediatica e legale.

L’art. 33 dello Sblocca Italia prevede infatti l’assegnazione dei territori della fabbrica dismessa ad un commissario speciale, il quale gestirà in modo autonomo la bonifica della zona assegnatagli.

I manifestanti, accolti alle porte di Roma, sono stati perquisiti dalle forze dell’ordine: in molti hanno provato indignazione per questo gesto, ma onde evitare che la protesta si potesse trasformare in guerriglia urbana, è stato considerato un atto “preventivo” da parte della procura di Roma

Il corteo si è sciolto a Montecitorio, dove una delegazione di manifestanti, i fondatori di “Bagnoli Libera” (che includeva esponenti dell’Assemblea Popolare del Quartiere e rappresentanti istituzionali) è stata ricevuta a Palazzo Chigi, dove è stata consegnata alla segreteria del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, una richiesta di revoca del commissario Salvatore Nastasi.

La manifestazione è una dura contestazione a questa decisione assunta dal Governo, il quale, a detta dei manifestanti, si è appropriato di decisioni non sue, impedendo alla popolazione di scegliere le modalità di gestione del proprio futuro. Chi è di Bagnoli lo sa bene: sa bene cosa significa vedere kilometri di nulla, ettari di desolazione ed inquinamento, nel cuore della città, con Posillipo e Nisida da sfondo. Bagnoli lo sa ed ha sofferto molto in questi anni. Prima con lo scandalo di Bagnoli Futura, poi con questa campagna mediatica denigratoria. Si, perché un po’ tutti si sono appropriati di Bagnoli per fare propaganda politica. Il problema sta proprio nella speculazione politica, la quale non porta a nessun risultato socialmente sperato: proteste sterili e decisioni prive di polso hanno comportato solo corruzione e perdita di fondi pubblici. È in atto più un processo distruttivo che un processo risolutore della situazione di Bagnoli: la popolazione non ha voglia di aspettare l’ennesimo rinvio di una bonifica, la quale sembra sempre più vicina ma sempre inarrivabile.

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