Da mangiarli vivi
Ci sono molti modi per uccidere un bambino in Africa.
Cinesi e potenze occidentali si contendono questi suoli ricchi di petrolio, diamanti e terre rare, quelle necessarie a far funzionare i nostri volitivi cellulari, armando tribù diverse, drogando adulti e bambini con la chimica o con la religione.
I bambini soldato sono molto contesi: la loro personalità 'perverso polimorfa', come la definiva Freud, li rende molto più imprevedibili e pericolosi, il loro corpo ridotto ne permette l'uso in luoghi irragiungibili ad un adulto, i loro occhi dolci e le guanciotte paffute disarmano ogni possibile resistenza, le droghe più economiche li trasformano in feroci killer, i sensi di colpa, il desiderio di mostrarsi adulti, la necessità di provvedere o proteggere la famiglia facilitano il loro addestramento crudele.
Sconsiderati turisti, volgari italiani educati al bunga bunga nei villaggi turistici da cui emergono solo per brevi gite, standardizzate in tutti i Paesi tropicali, uccidono invece con mille gesti di indifferenza i bambini africani.
Abusando dell'acqua che è loro concessa in privilegio, ma sottratta all'igiene ed alla sete dei vicini villaggi. Regalando caramelle ai bambini festosi, i cui denti cariati produrranno sepsi mortali.
Negando pochi euro alle contrattazioni di souvenirs sulle baracche invase da prodotti cinesi, soldi che finiranno in mano a mafiosi e tossicomani, comunque, prima che nelle loro povere pance.
I bambini sono anche la scusa per truffe banali, come le adozioni a distanza! Lo stesso individuo viene venduto centinaia di volte in tutto il mondo, costretto a sopravvivere con pochi euro in condizioni patetiche per costringere al rinnovo della spesa pietosa, mentre l'organizzazione, che spesso risiede in Italia, compra in Africa lussuose ville sul mare.
I bambini sodomizzati e le bambine vendute appena sopra i tre anni a preti, laici ed imam negli orfanotrofi ci sono al momento ignoti, mentre sono evidenti quegli sguardi lascivi, cui sono state educate in famiglia e dal bisogno, dalla natura umana e dalla fame.
Queste bambine sono indimenticabili, più delle copertine di National Geographic, più delle foto ricordo con giovani alti e travestiti da Masai con collanine di perline e stoffe di viscosa economiche, stampate in Cina.
Non si contano, invece, i casi di pedofilia vera e traslata, tra cui annoveriamo la feroce tratta clandestina per i trapianti d'organi, la tratta legalizzata per le adozioni internazionali nè quella volontaria che apporta fin dall'infanzia prostitute e mano d'opera a basso costo, pari alla schiavitù, nei Paesi musulmani prima e in quelli Europei successivamente.
Non si contano le donne e gli uomini anziani che usano gli africani come coperte sessuate, svuotandoli della loro anima e della loro dignità, ma ci sono anche quanti, anche stanotte, porteranno a letto una vergine diversa, una bambina, necessariamente, per soddisfare un volgare e banale rito apotropaico.