Combattere le ingiustizie in punta di piedi
Serena Troilo, ballerina e maestra di danza, ha aperto qualche anno fa "Espressione Danza" a Frattaminore, una scuola che insegna l'arte della danza classica e moderna e tanto altro, ma questo ce lo spiega lei. La sua gioia e la sua passione rappresentano un pezzo della Napoli da raccontare, di quella con desiderio di riscatto, con la luce negli occhi per dedizione e determinazione, di quelle che "mai vista tanta forza in un paio di scarpette con le punte".
Com'è nata la tua passione per la danza?
Devo tutto a mia madre, mi racconta che già da molto piccola mi trovava saltellare da una parte all'altra della casa mentre cercavo di imitare le ballerine che vedevo danzare in tv, un giorno mi chiese se volevo andare in una scuola nella quale potevano insegnarmi a ballare proprio come quelle ballerine, ed io risposi incredula: "Ma perché si può?". Mi portò a lezione, non potrò mai dimenticare la sensazione che provai: mi sentivo come se stessi nel mio posto, come se tutto in quel momento iniziasse ad avere un senso, la mia prima insegnante di danza si chiamava Monica Di Maulo,che purtroppo è scomparsa 5 anni fa, lei mi ha insegnato tutto! Mi ha fatto scoprire l'amore! Ho continuato i miei studi in una delle scuole più prestigiose dell'ambiente "schininà vecchi" dove ho avuto la fortuna di avere come maestra Federica Musella alla quale devo tutto quel che so dal punto di vista tecnico, anche in riguardo all'insegnamento,perché dopo il diploma sono stata sua assistente ed ho potuto apprendere come insegnare.
Cosa ti ha spinto ad aprire una scuola di danza?
In realtà è nato tutto per caso, gironzolavo nel web e mi capitò sotto gli occhi l'annuncio in cui si cedeva una scuola di danza già avviata, ho sempre pensato che la mia predestinazione fosse l'insegnamento,ma non avevo nei miei sogni nel cassetto quella di avere una scuola tutta mia, volevo, però, ed ero determinata a riuscirci, vivere grazie alla mia passione. Sono una persona che ama molto donare e credo che l'insegnamento sia proprio questo,donare a qualcun'altro tutto quello che si sa e si ha dentro. E' cercare di far conoscere, amare e appassionare ad un'arte, che non insegna solo la grazia dei movimenti ma anche a vivere. Ritornando all'annuncio, ecco, ho pensato che quello fosse un segno del destino, ed allora ho iniziato questo percorso, inizialmente continuando a seguire anche la mia insegnante, fino a quando, poi, mi sono sentita pronta per poter camminare da sola.
I temi dei saggi riprendono temi sociali, come mai?
Credo che l'arte serva soprattutto a lanciare messaggi, a sensibilizzare, ad aprire il cuore, a dare spazio ai sogni, a far risvegliare la voglia che ognuno ha dentro di se di combattere contro le ingiustizie. Quest'anno ho affrontato un tema attuale, mi capitò l'estate scorsa di vedere un film che turbò molto la mia sensibilità, il cui titolo è "12 anni schiavo" , decisi così di voler usare il mio "mezzo" per urlare tutto il mio disappunto, ho poi affrontato anche il tema dell'Olocausto e quello, purtroppo molto attuale, del terrorismo facendolo diventare tutto un grande grido contro la guerra e le atrocità che da secoli l'uomo semina, sulla brochure del saggio ho scritto questo:
Come può un uomo pensare di essere migliore di un altro, al tal punto da volerne l'eliminazione?
La storia è piena di atrocità,quando tra i banchi di scuola l'ho studiata, ho pensato che magari succedeva per mancanza di istruzione, di conoscenza, mio malgrado, crescendo, ho capito che non è proprio così,perché nonostante le ore di storia, nonostante i film, nonostante ci siamo commossi dinnanzi a scene in cui si sottraeva la dignità di un uomo,beh oggi ci sono ancora, ne facciamo parte, sono ad un passo da noi. Siamo talmente saturi che neanche ci indigniamo,magari ne parliamo,un giorno possiamo anche piangerne ed arrabbiarci,ma intanto rimaniamo inerti! Certo non sono capace di dare soluzioni, ma sono cresciuta studiando e credendo che la guerra, la violenza, la disparità sociale non avessero mai portato a nulla di buono, sono cresciuta credendo che non si può odiare un uomo per il colore diverso della pelle,ne per il suo credo religioso e nessuno può sentirsi legittimato a schiacciare,cacciare o eliminare un altro uomo. Io ho un lavoro che forma giovani,e sono stata spinta da una gran voglia di trasmettere un messaggio di tolleranza, rispetto e fraternità, senza di esso potremmo sparare ogni qual volta troviamo qualcuno diverso da noi. Non siamo tutti uguali ma non è certo il colore della pelle o il credo religioso a differenziarci. Occorre mirare a crescere le nuove generazioni libere dal pregiudizio ,liberi dall'odio, insegnare l'amore e l'unione,occorre spiegare che la rassegnazione è un sentimento negativo, che bisogna essere forti, dei combattenti, si deve spiegare la lealtà, ed infine il rispetto dei diritti umani.
Perché consiglieresti la danza a un bambino?
Questa è proprio una bella domanda, sai danzare è difficilissimo, soprattutto se si parla di danza classica,per questo si sente spesso dire che la danza non è per tutti. È un'arte in cui bisogna mettere in moto tutto: serve passione, tanta, occorre impegno, disciplina, dedizione e, credimi, non sono per niente luoghi comuni: "un ballerino deve controllare ogni minima parte del corpo e allo stesso tempo trasmettere emozioni,controllarsi e lasciarsi andare,sembrano due elementi in antitesi, eppure è così, un ballerino deve saper unire queste due sensazioni. Serve pazienza per imparare a danzare, il novanta per cento dei passi non ti verranno mai ai primi tentativi e molto probabilmente neanche al secondo e neanche al terzo, ci vuole forza fisica, perché quando si danza sono impegnati tutti i muscoli e serve forza di volontà perché vedere tardare i risultati può far perdere la passione, può scoraggiare, e poi devi metterti in discussione sempre,cercare il difetto per poter tendere alla perfezione. Mi ritengo una persona forte, non mi arrendo mai, gestisco lo stress, affronto con emozione qualunque cosa la vita mi prospetti! Questo me lo ha insegnato la danza. Ballare insegna a conoscere ogni minima parte di te, il tuo corpo e la tua anima sono sensibili e forti, sul palco o in palestra impari a recitare, a seguire la scaletta dei passi e al tempo stesso scopri la parte più vera di te. Ecco, consiglierei la danza perché così si diventa la somma di controllo, disciplina, fatica e allo stesso tempo di passione, libertà, grazia, insomma, la danza rende persone speciali.
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