Il segretario intervista il militante: Giovani Democratici a confronto
Due giovani anime del PD napoletano a confronto, Marco Sarracino e Claudio Panella. Una discussione sul senso d'essere di sinistra oggi, sulla giovanile del partito, sulle azioni intraprese dal Governo. Il tutto in una prospettiva rovesciata: il segretario della giovanile napoletana, Sarracino, che intervista un militante, Panella, e non il contrario come ci si aspetterebbe. Cominciamo.
Claudio Panella, giovane militante della sinistra napoletana, residente nell'area nord di Napoli. Non ho idea di come si debba cominciare. E' la mia prima intervista da intervistatore.
Anche la mia in generale.
Cosa pensi del fatto che sia io ad intervistarti?
Era anche ora. Finalmente ti rendi utile. Forza, cominciamo che non ho molto tempo.
Bene. Ricordi l'attimo esatto in cui hai deciso di impegnarti in politica?
Onestamente no. Ricordo di quando ero uno dei protagonisti dei movimenti antidiscarica a Chiaiano. Un momento di lotta vera, di rappresentanza dei cittadini che forse non ho mai più vissuto. E' li che ho cominciato ad attuare ciò che pensavo da quando ero nato. Un'ideale che senza paura definisco di "sinistra", parola che in troppi hanno dimenticato.
Spiegati meglio.
Marco cos'è oggi la sinistra? Il Job's act? La buona scuola? Il PD che utilizza le periferie solo e soltanto per fare gli interessi dei potenti di turno? Chi pensiamo di rappresentare oggi? Sono molto amareggiato, sono pochi ormai a fare politica mossi da profondi ideali e da sane passioni.
Ti comprendo, non a caso abbiamo condiviso molte battaglie nei nostri percorsi collettivi ed individuali, ma secondo te è un problema di indirizzo nazionale o anche locale?
Renzi ha modificato il DNA delle storie che hanno caratterizzato il PD. Questo è successo perché chi c'è stato prima ha disperso un patrimonio inestimabile. Ho visto le foto della manifestazione per il Si al referendum a Roma, che tristezza. Utilizzare un linguaggio di verità in questo partito è diventato un atto rivoluzionario. In Campania invece siamo all'arrivismo e al banditismo. Aspettavamo il lanciafiamme, invece siamo sempre più soli. Sono spaventosi i metodi con cui viene gestito il potere. La vera tristezza però è che anche molti giovani sono così. L'ambizione è un elemento normale per chi fa politica, ma vedo tanti miei coetanei pronti a vendersi l'anima pur di andare avanti. Citando qualcuno non provo rabbia, ne provo pietà.
Cosa sono stati i GD per te in questi anni e cosa dovranno essere?
Sono stati un luogo utile per un ragazzo che viene da una periferia in cui non esiste nessuna alternativa. Purtroppo, Marco, siamo gli unici a svolgere una funzione del genere: in questi anni ho visto storie bellissime, di ragazzi umili, che vivono in posti da terzo mondo, utilizzare la politica come strumento per provare a migliorare il proprio quartiere e la propria città. Penso ai GD di Afragola o all'associazione Rosso Democratico a Capodimonte. Il rammarico è che queste realtà vengono combattute e non aiutate. Il paradosso è che i primi nostri nemici in questi anni sono stati i giovani stessi.
Perché?
Perché molti di loro, salvo per chi ha avuto un percorso istituzionale o chi ha condiviso con noi questi anni, non hanno mai vissuto al fianco di un emarginato. Non si sono mai interrogati su come dovesse essere la vita di quelli che in teoria dovremmo rappresentare. Guarda bene dentro la tua organizzazione: molti sono ragazzi laureati o comunque studenti che provengono da condizioni tutto sommato agiate e che probabilmente non hanno mai parlato con un povero, o con un ragazzo di 11 anni che va a fare le rapine o con un padre che è stato licenziato e che non può portare il pane a casa. Certo poi ci sono le eccezioni, alcune le ho raccontate prima, ma oggi le organizzazioni politiche nelle quali milito in molti casi sono fuori dalla realtà e la colpa è anche nostra.
Sono d'accordo, ma per difendermi avrei bisogno di un'intervista.
Non ti intervisterò mai, sappilo. Già faccio troppe cose.
Sei un uomo d'amore o un uomo di libertà?
Un uomo d'amore. Nella vita si ama una volta sola, ricordalo. La sinistra è per gli uomini d'amore ma l'amore è sacrificio e pazienza, ecco perchè siamo sempre di meno. La libertà è una conquista, De Crescenzo aveva dimenticato di dire che poi ci sono anche i "non uomini", la maggioranza.
Oltre l'amore, cosa ti lasciano i Giovani Democratici?
L'ansia. Questo me lo dici sempre anche tu. Ti ricordi il secondo congresso provinciale? Quando ti chiamavo ogni ora per dirti: "Marco ma tu sei sicuro che vinciamo?". In realtà avevamo vinto da quando presentammo la candidatura, eppure sono state tre settimane emotivamente durissime perché sono come San Tommaso, se non vedo non credo. Per non parlare delle primarie, non del risultato, ma di quei tre giorni in cui nessuno doveva sapere che stavamo per scendere in campo. Sono nato con l'ansia, conoscendoti è diventata una costante con la quale convivere.
Basta rivelare cose segrete. Cos'è per te il riformismo?
Non cominciamo con le cose complicate. Il bello di questi anni è stato avere a che fare con tanti ragazzi che si sentivano militanti, ma anche con altri che mi hanno stimolato a ragionare. Anche in questo caso parliamo di un duplice lavoro che ormai fanno in pochissimi. Oggi vogliono essere tutti dirigenti: ma per dirigere qualcuno occorrono molte qualità e soprattutto qualcuno da dirigere. Purtroppo i generali senza esercito aumentano, e questo anche perchè tu non sempre hai indovinato le tue scelte. Il riformismo per una persona di sinistra è il cambiamento delle condizioni di vita delle donne e degli uomini che intendiamo rappresentare. Stai attento però, perchè in giro vedo troppa ansia di cambiamento tanto per cambiare. Non so se mi spiego: essere riformisti significa cambiare in meglio. Chi vuole cambiare tanto per cambiare è meglio che stia fermo, perchè si può anche cambiare in peggio.
E' una frecciatina al premier?
E non solo. Sai già che voto No al referendum. Il mio è il voto di una persona libera, che non ha mai avuto nessuna responsabilità di governo nelle istituzioni e nei partiti e che prova solo a dare dei consigli ed aiutare i propri compagni. Ma è anche il voto di una persona che abita in un uno dei posti più brutti del paese. Da me voteranno tutti così, questo è meglio che voi "dirigenti" lo capiate.
Mi è abbastanza chiaro, lo sto provando a dire da una vita.
Evidentemente non lo dici con abbastanza forza.
Va bene, credo che possa bastare.
Si, anche perchè ora gioca il Napoli, l'altro mio grande amore.
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