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Il cielo a Napoli, tanto, è sempre più blu!

Scritto da Manlio Converti Il . Inserito in Napoli IN & OUT

Ci sono Paesi sul pianeta Terra che sono delle prigioni naturali, come gli atolli o le sperdute vallate tra le nevi eterne. Altre prigioni sono quelle culturali, come le superstizioni o le tradizioni troppo aliene all'omologazione moderna, mentre la società imprigiona i giovani in paesini e periferie senza alcuna possibilità di lavoro o senza variazione del futuro, ancorché fortunati, quando professionisti o miliardari.
A queste si aggiunge la prigione di una lingua, come la nostra, parlata da un centesimo o meno dell'umanità, assolutamente necessaria per interrompere il vincolo peggiore, quello del sè e dell'universo nella nostra mente, e comunicare con gli altri, soprattutto quando ci sono estranei, perchè solo così aumentiamo la nostra libertà.
La società tribale, che è anche quella nazionalista, quella delle grandi religioni o grandi culture di massa, come i partiti italiani o tanti movimenti, tra cui massoni, confederazioni e albi, creano invece un vincolo ulteriore nella paura del diverso, condizionando perversi giochi relazionali dentro ogni gruppo omologo, mentre impediscono alla maggioranza la libertà di scambiare la propria ricchezza interiore e in questo caso culturale.
In ambito individualei i vincoli feroci dei ruoli di genere sono esasperati dai luoghi comuni, dalla prassi e dalle cattive abitudini, creando ulteriori prigioni relazionali.
Quella che mi angoscia di più è ovviamente quella dei gay che non si dichiarano, rafforzata dalla considerazione qualunquista del disinteresse nel merito della vita privata, falsificato due minuti prima e due minuti dopo dallo sciorinare le proprie relazioni stabili o voluttuarie, i vincoli legali, le separazioni, prole e nipoti, come se non fosse appunto questo il coming-out degli eterosessuali.
Il secondo peggiore problema, che finchè lavorerò per la Asl non mi coinvolge personalmente, è l'incapacità dei giovani e dei ricchi di vedere l'altro in questa società o un'altra possibilità culturale e quindi produttiva, confondendo i primi il 'lavoro' con un 'dovuto' solo economico, nemmeno più la tradizionale 'fatica', ed i secondi con la miserabile ricerca di fondi europei e garanzie statali che li nobilitino nel loro eterno presente, forse nei fondi perduti in conti e proprietà off-shore o nel vicino Vaticano.
Il cielo a Napoli, tanto, è sempre più blu!