Le quattro giornate di Napoli...Comicon!
L’ultimo fine settimana di aprile ha visto appassionati di fumetti, manga, cartoni animati, telefilm, videogiochi, cosplay e tutto ciò che è ascrivibile alla parola “nerd”, prendere parte ad un evento che, dal 1998 ad oggi, non solo è cresciuto in maniera esponenziale, ma è anche riuscito a far propri i crismi ed i connotati tipici di una fiera di caratura nazionale e internazionale.
Si è infatti da poco tenuto, precisamente dal 28 aprile al 1 maggio, presso la Mostra D’Oltremare (Fuorigrotta, Napoli), il Napoli Comicon 2017. Passeggiando nei vari padiglioni della fiera in compagnia dei GamerPunX (www.gamerpunx.it) e del loro autore/creatore Andrea “Anèr Andròs” Pisciotta, ho potuto constatare con mano quanto l’atmosfera che si respira – ovviamente in senso metaforico; di fatto, è stato letteralmente molto arduo respirare, soprattutto nei pressi degli stand dei vari espositori, a causa dell’immane fiumana di persone che intasava i vari stand – sia rimasta praticamente immutata rispetto all’anno scorso, e l’anno prima ancora, mi raccontano i miei virgiliani amici: fra artisti di fama internazionale e nazionale che firmano autografi, press conference inerenti la Settima e la Nona arte, anteprime esclusive – come non citare la possibilità di provare il videogioco Injustice 2, presente allo stand della Warner Bros all’interno dell’area Gamecom – pubblicazioni anticipate di manga e fumetti… La passione la faceva da padrona. Soprattutto, è impossibile non menzionare i tanti, tantissimi, ragazzi che andavano in giro vestendo i panni dei loro beniamini più amati, nel rispetto di quella che è un’arte tipicamente giapponese sempre più diffusa, ovvero quella del cosplay.
La cura riposta nel confezionare il proprio costume da super eroe di turno è ormai divenuta una pratica che ha del maniacale, che si tratti delle complessissime armature di Warhammer, o di ‘semplici’ calzamaglie à la Spiderman, o ancora di opere cosiddette “original” (creazioni ex novo).
Fortunatamente il Comicon, nonostante ad ogni edizione successiva alla precedente, abbia beneficiato di un incremento esponenziale dell’affluenza di pubblico, anche grazie allo zelo e all’impegno profusi dai suoi organizzatori non è più afflitto, da circa due anni, da un problema che tormentava e infastidiva i visitatori di alcune edizioni passate: quello dell’insostenibile attesa ai tornelli. I tempi per acquistare un biglietto al botteghino o, semplicemente, per fare il proprio ingresso in fiera, hanno rappresentato per diversi anni una questione spinosa. Ma, per merito dell’impiego di una quantità gargantuesca di bodyguard e controllori, di transenne posizionate con intelligenza e, non ultima, dell’apertura di praticamente tutti gli ingressi disponibili sia lato viale Kennedy, sia lato Campi Flegrei della Mostra d’Oltremare, le svariate ore di attesa prima di poter entrare sono oramai solo un lontano ricordo. Ad esempio, questa domenica, delle quattro la giornata decisamente più affollata, ho impiegato a malapena venti minuti per entrare.
Come da tradizione, anche quest’anno il Napoli Comicon è stato saggiamente suddiviso per aree tematiche, con un utilizzo pressoché totale di tutto lo spazio disponibile. Nella prima sezione era possibile trovare gli immancabili espositori, proseguendo si giungeva nella zona degli editori e poi ancora si arrivava nell’area dei rivenditori e delle fumetterie, dove l’appassionato ha avuto la possibilità di trovare e acquistare qualsivoglia fumetto, opera, gadget, statua e chi più ne ha più ne metta, che si sia trattato dell’oggetto più raro o quello più diffuso e facilmente reperibile.
Il padiglione “Asian Village” invece era dedicato in particolare a tutto ciò che è inerente la cultura orientale; tappeti in cui si esibiscono esperti di arti marziali, palchi sui quali è possibile ammirare ragazze intente a replicare le movenze e le canzoni delle idol giapponesi, fiori di ciliegio, statue buddiste, armature da samurai, ‘robottoni’ sempre giapponesi (da Mazinga a Daitarn III), stand rappresentanti arti figurative e così via. A chiudere il giro dei padiglioni ci hanno pensato l’area “games” – prettamente dedita ai giochi da tavolo, di carte (da Magic a Yu-Gi-Oh!) e ai GDR dal vivo – e la sezione videogames.
La restante, enorme, area all’aperto invece ha ospitato come di consueto il palco per l’esibizione di ospiti speciali e per le gare cosplay, prati in cui era possibile distendersi al sole o riposarsi e rifocillarsi grazie al cibo portato da casa o acquistato direttamente in fiera e, infine, spazi dalle atmosfere e dalle tinte decisamente medievaleggianti, in cui ci si poteva anche iscrivere a gare di tiro con l’arco o di cappa e spade.
Insomma, il Napoli Comicon oramai è diventata una vera e propria istituzione; oltre a raffigurare un appuntamento imprescindibile per i tanti partenopei, e non solo, amanti di tutto ciò che ruota attorno
all’universo dei fumetti, costituisce anche un avvenimento importante per la città di Napoli, un evento in grado di catalizzare l’attenzione dei media e di attirare e far convergere su di sé ragazzi provenienti da ogni regione dello stivale.
Napoli Comicon… arrivederci al 2018!