fbpx

GE.VI Napoli: il dilemma del tifoso

Scritto da Andrea Esposito Il . Inserito in Il Pallonetto

Napoli basket pallacanestro tifosi

L’operato della dirigenza in questo periodo di attesa, aspettando il raduno della squadra sotto gli ordini di coach Ponticiello di metà agosto, è oggetto di discussione tra i tifosi. Come nella vita c’è chi è fiducioso e ottimista e chi è preoccupato e pessimista.

Con la campagna acquisti quasi ultimata, ufficiale l’arrivo del lungo Tommaso Ingrosso che sostituirà Njegos Visnjic accasatosi a Palestrina (proprio come Barsanti), si sta trattando con un altro prospetto molto interessante: Guglielmo Caruso. Giovane ala napoletana di 205 cm classe 1999; la scorsa stagione tra le fila di Moncalieri e recentemente protagonista della cavalcata della nazionale U20 verso la medaglia d’argento nel mondiale di categoria.

In quei momenti dell’estate dove l’attesa logora la mente e lo spirito, si sviluppa la così detta critica morbosa. Il tifoso inizia ad interrogarsi sulle mosse della sua squadra del cuore e cerca di farsi un’idea del tutto personale di come si svilupperà il campionato alle porte. In questi momenti vengono a crearsi due filoni di pensiero: 1) quello in segna dell’ottimismo; 2) quello in segna del pessimismo. Poi c’è un terzo movimento che è quello del realismo, ma accantoniamolo per un secondo.

Gennaro, un Peter Pan sulla cinquantina, crede e afferma fermamente che la sua squadra del cuore (la Ge.Vi Cuore Napoli) sia sulla retta via per un campionato tranquillo e con qualche speranza di playoffs. Crede che allestire un roster di giovani, molti napoletani per giunta, possa creare un legame indissolubile tra gli atleti e la tifoseria. Queste rosee aspettative vengono puntualmente smontate da suo fratello gemello Ciro, uomo che vede sempre il bicchiere mezzo vuoto. Ciro, analizzando la difficoltà del campionato di A2 di basket dove è presente proprio la Ge.Vi, crede che il roster così com’è sia lontano anni luce dall’assicurare la salvezza: troppo giovane, troppa poca esperienza. Da queste idee diametralmente opposte, partono discussioni infinite, confronti accesissimi tra i due gemelli. Roba che a confronto i discorsi di Einstein sulla relatività sono bazzecole. I due nostri protagonisti restano fermi sulle loro opinioni e non sanno come uscirne. Dopo giorni di confronto inutile, interviene il figlio di Gennaro, Antonio. Antonio dall’alto dei suoi 20 anni esprime la sua opinione: “La Ge.Vi Cuore Napoli Basket è una società neopromossa, si è soltanto ora affacciata al basket che conta. Non dico di accontentarci di tutto, ma io ricordo bene gli anni in cui papà per vedere una partita di basket doveva accompagnarmi al ‘Pala del Mauro’ di Avellino, perché a Napoli, di avere una squadra seria di basket, non se ne parlava proprio. Proprio per questo io ho piena fiducia nella società”. Con queste parole di Antonio il movimento di realismo che prima abbiamo accantonato torna alla ribalta.

In questi momenti di attesa è facile giudicare, apprezzare o criticare. I campionati sono lunghi e tortuosi, i cavalli di razza si vedono all’arrivo e non alla partenza, le soddisfazioni si raggiungono con il sudore. Queste non sono una raccolta di frasi fatte buttate lì a caso, ma sono semplicemente la verità.

Ciro Ruggiero (e il suo staff) si sono dimostrati essere dei cavalli vincenti e pazienza se sarà un campionato difficile e tortuoso. L’importante è esserci, NAPOLI E’ TORNATA NEL MONDO DEL BASKET. E di sicuro è tornata per restarci.

Buona estate a tutti.