Il parere della "Acaldesa" di Barcelona
Ada Colau "alcaldesa" (sindaca) di Barcellona è una donna che viene dai movimenti sociali e la cui elezione è frutto di un accordo fra Podemos e PSOE. Una donna sicuramente e senza esitazioni di sinistra vera.
La posizione della Colau sul referendum è di netta condanna. Un errore grave che mina l'avvenire della Spagna. Questo il suo parere. In democrazia contano i numeri. Gli elettori in Catalogna sono 5milioni e 700mila. Hanno votato circa 2 milioni nella condizione di caos e improvvisazione che non dà nessuna garanzia sulla correttezza del procedimento né per quanto riguarda gli elettori coinvolti né sul conteggio dei voti visto che ognuno si stampava le schede a casa e poteva votare quante volte voleva. Il 32%, ipotetico, che ha votato ha comunque espresso anche un significativo 20% di NO. Così, a conti fatti, oltre il 70% dei catalani o si è astenuto o ha votato No. Dov'è il successo? Se non quello mediatico favorito dalla stupidità politica di Rajoy. Adesso chi lo dice a tutti i "sinistri-sinistri" entusiasti che scambiano il casino per rivoluzione (che è cosa tragica e seria)? Il top lo ha raggiunto il nostro Che a pasta e fagioli, l'ineffabile Giggino che ha esposto la bandiera catalana a Palazzo San Giacomo commettendo due gravi errori: uno è quello di interferenza nelle questioni interne di un paese amico e l'altro è quello di avere ancora una volta dimostrato tutta l'insipienza e la sommarietà della sua capacità politica. Certo ha fatto contenti i centri sociali che anch'essi debbono confrontarsi con qualche contraddizione visto che Ada Colau che viene dal loro mondo e gode in Catalogna di grande autorevolezza, la pensa in maniera esattamente contraria. Allora ragazzi? Contare fino a dieci prima di parlare vi riesce difficile? Non vi sentite in imbarazzo a sostenere la rivolta dei ricchi contro i poveri?