Tornano gli annunci razzisti a Padova
Tornano gli annunci razzisti al nord contro i meridionali: come avveniva una quarantina di anni fa, quando i cosiddetti “terroni” che arrivavano in cerca di lavoro e avevano difficoltà a trovare un alloggio a causa dei pregiudizi che li circondavano, il problema si ripresenta.
Lo ha denunciato Vittorio Savino dirigente della Asl di Caserta e residente ad Aversa, il quale in questi giorni ha accompagnato la figlia a Padova per aiutarla a trovare una sistemazione perché la ragazza dovrà frequentare un corso di formazione della durata di alcuni mesi nel capoluogo veneto. Non ha trovato i cartelli che a Torino negavano l’affitto di case e appartamenti ai meridionali che volevano lavorare alla Fiat, ma su Internet, ha letto annunci, riferiti a diverse vie, che riguardano ancora i meridionali – oltre agli omosessuali, ai trans e alle coppie con figli – e soprattutto “i napoletani e ai siciliani”, perché accusati di essere rumorosi e chissà cos’altro. C’era persino un annuncio che dice che l’affitto va solo a “ragazze di bella presenza del nord, no ai meridionali”. Vengono presi di mira anche i sardi. Non solo: ci sono pure divieti per “lavoratori – generico –, ciccioni, neri, marocchini, persone in cattive condizioni di salute”.
Cose “da non credere”, ma purtroppo reali. Sul web, Patrizia racconta la sua personale esperienza: «Questo succedeva nel 1971, quando a causa del lavoro siamo stati costretti a salire su a Torino, e sino a quando papà non ha trovato lavoro stabile, prima in fonderia e poi in Fiat, non ci fittavano un appartamento. Poi ci studiavano e quando poco dopo hanno capito che eravamo persone tranquille e oneste, volevano aprirsi. Al che mia madre disse: “No grazie ci bastiamo anche da soli”. L'ignoranza, l'intolleranza, i pregiudizi a prescindere sono brutte bestie. Credono di avere il pedigree, ma in tutte le grandi o piccole città ormai c'è degrado e loro non ne sono esenti». Invece, Cinzia suggerisce una soluzione non proprio lecita: «Benvenuti in Veneto. Se proponi di voler pagare un 50 per cento in più o in nero, magicamente si aprono le porte». Ma c’è anche qualcuno che, come Domenico, difende la città dove si è trasferito tempo fa: «Abito a Padova da 17 anni e non ho trovato problemi a trovare casa allora ed in seguito. Consiglio di trovare forme di condivisione di appartamenti poiché le abitazioni affittabili sono quasi tutte ad appannaggio di universitari. Un giro presso le facoltà potrebbe favorire la ricerca. Auguri!».