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Lettera di un segretario PD alla Sen. Graziella Pagano

Scritto da Giuseppe Cozzolino Il . Inserito in A gamba tesa

graziella pagano

Cara Graziella, mi presento, sono Giuseppe Cozzolino, segretario del Partito Democratico di San Giuseppe Vesuviano. Ho letto con molto interesse la tua intervista sulle vicende congressuali di Napoli pubblicata dal Corriere del Mezzogiorno. Le tue parole mi hanno colpito in prima persona.

Della tua intervista non ho condiviso molto, ma di sicuro concordo sull'inciso iniziale relativo alle regole. Le regole esistono e bisogna rispettarle, aggiungo, però, che le regole del gioco si scelgono tutti insieme, è questo che le legittima e le qualifica come tali. Le forzature e le approvazioni a colpi di maggioranza hanno portato a una mancata condivisione del percorso di formazione delle regole e della platea congressuale ed hanno quindi reso, agli occhi di buona parte del partito, le regole come estranee e il congresso come illegittimo, è sempre errore grave confondere legalità e legittimità, concetti strettamente collegati ma molto differenti.

Io, come tanti altri, ho sostenuto e sostengo con convinzione la candidatura di Nicola Oddati, ma sono prima di tutto un coordinatore di circolo, così, dopo un'ampia discussione con i miei iscritti, la mia astensione dal voto e quella di tutti coloro che avrebbero votato per Oddati, non mi ha in alcun modo impedito di aprire il circolo e di far svolgere il congresso a tutti i miei iscritti intenzionati a votare gli altri due candidati, e questo proprio in virtù della serietà e del senso di responsabilità che dovrebbero caratterizzare chi riveste un ruolo partitico. Il rispetto nei confronti dei propri tesserati è la prima delle regole non scritte che tutti noi, almeno spero, condividiamo, e non credo assolutamente che chi ha invece deciso di non svolgere il congresso abbia agito in contrasto con questo principio, anzi, credo che nella maggior parte dei casi la decisione sia stata frutto di un'ampia discussione con i propri iscritti.

Le parole che più mi hanno colpito sono state, però, quelle sui pacchetti di tessere e sui congressi a tavolino nel Pci, io ho 24 anni e l'età media del mio direttivo è di poco superiore ai 30, quindi chiaramente non mi sento in diritto di controbattere su una storia che non ho vissuto, ma mi sembra una giustificazione debole e fuorviante quella dei pacchetti di tessere, consuetudini errate non possono essere legittimazione di modalità scorrette. C'è oggi in campo una nuova generazione, che non è figlia di altre storie se non quella del Partito Democratico, e l'unica esortazione dovrebbe essere quella a non mettere più in campo vecchie pratiche, io dalla mia posso dirti che a San Giuseppe ci stiamo provando veramente.

In ultimo, mi spiace che tu possa pensare che la posizione dura assunta da Oddati nei confronti del congresso metropolitano, definito illegittimo, possa essere una posizione meramente strumentale ad un ipotetico commissariamento e soprattutto umiliante per i militanti. Penso al contrario che la posizione di Oddati sia una posizione di grande responsabilità e di grande rispetto per i militanti che lo hanno accompagnato e sostenuto in questo percorso, è per loro che deve farlo, soprattutto per i nuovi tesserati 2017, ai quali è stato negato il diritto di voto, è per loro che deve proseguire la battaglia.

Ti saluto, con stima,
Giuseppe Cozzolino.