Le dieci regole che un uomo deve rispettare per non essere accusato di molestie sessuali sulle donne
Caro amico, i tempi sono quelli che sono, lo so. Siamo incudine, non martello. Resistiamo, provando a limitare i danni. “Ogni limite ha una pazienza”, diceva il Principe, ma i tempi non sono maturi per riderci sopra. Dunque, non crederti immune, perché non lo sei.
La Libertina Inquisizione, nuovo tentacolo del politicamente corretto, è pronta a condannarti (in Tv, mica in tribunale). Insomma, ti offro dieci regole di sopravvivenza, per non finire nelle grinfie del tritacarne mediatico/giudiziario.
Occhi aperti. E buona fortuna.
1) Zitto e mosca.
Partendo dal presupposto che sei un potenziale stupratore, stai zitto il più possibile. In pubblico, non contraddire mai le donne (e gli uomini) che con sdegno analizzano morbosamente l’attendibilità delle dichiarazioni di Miriana Trevisan.
Tu annuisci e conferma la versione ufficiale: “Giuseppe Tornatore cattivo, Tornatore orco.”
2) Libertà, libertà, libertà.
L’utilizzo dei social è libero, come la libertà o il rutto, dipende dalla tua sensibilità.
Le foto di culi e tette non sono sintomatiche di una certa propensione a fare amicizia, piuttosto sono un tentativo di rivendicare anni ed anni di lotte per i diritti delle donne sul lavoro.
3) Non più di un like.
Tieni sempre bene a mente la posizione ufficiale della stampa: la donna è vittima, l’uomo è un pervertito.
In tale ottica, limitati al “like” tecnico, senza esagerare con commenti “acchiappeschi”.
Tralasciando il buon gusto (prescritto da un pezzo), non correre inutili rischi.
E’ scattata l’ora del coprifuoco. Si, sui social. Nel regno governato dall’assenza di regole.
4) Instagram, il peggiore di tutti.
É questo il social dove girano i soldi veri, ecco perché tutto è amplificato.
Non nascondiamoci dietro un dito: è difficile non dire quello che tutti (e tutte) sanno e pensano, lo so. Eppure il vento soffia nella direzione che conosci: fotografarsi in certi anfratti è arte; l’ammiccamento on line fa simpatia; il corpo è comunicazione.
Insomma, tutto è una splendida estrinsecazione della libertà di espressione, della libera manifestazione del pensiero, della libertà di stampa.
Non fare mai l’errore di scrivere a persone famose. Queste, che si nutriscono di una popolarità a sfondo “erotico”, di questi tempi sono suscettibili assai.
Il tuo sputtanamento, infatti, rende più “cool” un’ospitata in TV.
5) Fai l’uomo, ma quando ti è richiesto.
Ricordati che hai tendenzialmente torto e che la libertà è di tutti, ma tu ne hai meno degli altri.
Del resto, il mantra della “violenza sulle donne” è come una canzone di Battisti e Mogol: sempre attuale, di tendenza. Non ti accorgi degli anni che sono passati: recita anche tu il mantra del momento, dopo i pasti, tre volte al giorno. Dovrebbero bastare dalle due alle tre settimane. Se dovessero ancora ripresentarsi rigurgiti di buon senso, incrementa le ripetizioni del mantra e ascolta per dieci minuti al giorno (per 5 giorni) un discorso a piacere della Boldrini.
6) Cultura generale.
Sostieni in tutti i consessi cui partecipi che Asia Argento è una persona che hai sempre stimato e che ha dimostrato un grande coraggio nel denunciare l’orco americano.
Rammenta sempre che Diletta Leotta è l’erede di Nilde Iotti.
7) Organizza la caccia all’orco.
Convinci un’ amica a denunciare qualcuno che detesti.
Rassicurala: non servono prove né occorre rivolgersi alla magistratura.
Tv e stampa ti aspettano, non tardare.
8) La violenza paga.
Sarà la moda, sarà che siamo un popolino di bigotti, quel che è certo è che la “violenza” paga. Politicamente, oggi, è un “fattore di popolarità.”
Previeni i rischi di essere denunciato,dunque, facendo propaganda elettorale per una donna pronta a candidarsi alle prossime politiche. Sostieni la causa femminile, a prescindere dallo schieramento.
In Italia, tu lo sai, è ancora il tempo delle minoranze “ di sistema”, quelle a cui è consentito abusare della propria posizione di tutela.
Il femminismo è la tua causa, in questo momento la più redditizia.
P.s. Se dovesse andarti male, hai sempre la quota vegan (la carne rossa, si sa, fa male).
9) Resistere, resistere, resistere.
Prima di andare a letto, dopo aver osservato rigorosamente tutte le regole, riservati un poco di tempo per te. Bastano pochi minuti. Sciacquati la faccia e pensa che, in fondo, è stato giusto così. Resisti fino al prossimo argomento “trip”: non durerà ancora per molto, stai sereno. Se le minoranze sono autorizzate ad abusare della tua pazienza, tu incassa.
E resisti, amico mio.
10) Le minoranze hanno sempre ragione.
Le minoranze hanno sempre ragione, direbbe il vecchio Leo.
Anche quando sragionano.