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Ecoballe: problema o opportunità? Le chiacchiere e i fatti

Scritto da Ernesto Nocera Il . Inserito in A gamba tesa

ecoballe

L’area metropolitana ha il gravissimo problema delle eco balle fra Giugliano e Taverna del Re, frutto di scelte scellerate della giunta Caldoro e di una legge demenziale sullo smaltimento dei rifiuti: la provincializzazione dei rifiuti. In base ad essa ogni provincia deve smaltire i suoi rifiuti nel suo territorio.
Ovviamente chi ha scritto questo obbrobrio non ha guardato la carta geografica, altrimenti si sarebbe accorto che l’area metropolitana occupa 1172 km quadrati. Meno dell’8% del territorio campano e che accoglie 3 milioni e 200mila abitanti ovvero il 54% di tutta la Campania con un densità “Monstre” di 2653abitanti per km quadrato. Ovvero la più alta di Europa. In queste condizioni non ci voleva la zingara per capire che si stava montando un disastro. Nel momento della crisi le altre provincie si rifugiarono dietro la legge (a proposito di solidarietà). Si pensò all’imballaggio come soluzione tampone dimenticando che a Napoli non c’è niente di più permanente del provvisorio.

Il risultato: più di sei milioni di balle da una tonnellata. Come smaltirle? Il modo più semplice sarebbe eliminarle sul posto con un impianto di termovalorizzazione oppure, meglio ancora, un paio di pirogassificatori.

A questo punto i partiti di Giugliano, PD in testa sono scattati come un solo uomo. QUESTO MAI!! SOLO BONIFICA! Bonifica vuol dire portare via quelle balle, che sono oltre 6 milioni, in “altro loco”.

Dove e come? Non sono problemi dei giuglianesi, PD locale compreso. Ci pensi De Luca o chi per lui. E’ il caso di fare un po’ di conti. I numeri hanno la singolare caratteristica di non poter essere messi in discussione.

Al ritmo di 500 tonnellate al giorno (già ottimistico) occorrono… occorrerebbero 12000 giorni, senza interruzione. 12000 diviso 360 (i giorni lavorativi meno qualche imprevisto. Senza ferie o sospensioni) fa 33,33(periodico). Insomma bisogna mettere in conto 33anni e mezzo. E’accettabile? Vi sembra logico? Inoltre un camion porta 15 tonnellate ed è lungo, in media 16 metri. 6 milioni diviso 15 fa 375000 ( è solo una divisione a due cifre. La fa chiunque), 375000 camion da 16 metri l’uno, compreso l’intervallo far l’uno e l’altro fanno una fila di 7 mila chilometri: Napoli-Polo Nord andata e ritorno. Vi sembra normale? Una calcolatrice costa due euro, rifateli voi i conti.

Ci sarebbe la soluzione ferroviaria. Ci vogliono almeno tre anni per costruire una stazione di smistamento e collegarla alla rete nazionale. Risolto (?) il problema trasporto dove le mandiamo? In Olanda. Ci vorrà uno ‘stracattafottìo’ di miliardi che dovremo pagare noi tutti e inquineremo mezza Europa col puzzo degli scappamenti. Gli olandesi che ne fanno? Ci adornano le piazze ? NO. Le ficcano nei termovalorizzatori e ne fanno energia elettrica. Voi credete veramente che il borgomastro di Rotterdam è più cretino del sindaco di Acerra? Penso di no, perché quel signore con la NOSTRA monnezza tirerà fuori qualche miliardo di euro per il SUO comune. Siamo bravi o no? Riconoscetelo: siamo intelligentissimi e furbissimi.

Tutto ci dice che, secondo logica e razionalità, la soluzione va trovata sul posto. E non può essere la discarica che nasconde il problema ma non lo risolve

Il vero problema è che siamo divisi dal resto d’ Europa sia da un profondo gap culturale che da un muro di pregiudizi ideologici, ignoranza e disinformazione.

Quell’ immenso deposito, guardarlo con gli occhi della economicità e della ragione, è un immenso giacimento energetico e come tale va trattato. La Germania tratta con la termovalorizzazione il 53% degli RSU. I paesi scandinavi arrivano al 98%. In Europa sono operativi al momento circa 500 impianti.

Cosa ci separa dall’Europa? Dal punto di vista normativo e tecnico niente. I nostri impianti operano in conformità agli standard europei. Il termovalorizzatore di Copenhagen o Vienna, tecnologicamente è esattamente uguale ad Acerra. Solo che a Copenhaghen l’impianto sta a ridosso del Palazzo Reale ed a Vienna ai bordi del Prater.

Pregiudizi, informazioni confuse e raccogliticce, confuse e spesso sbagliate raccolte in rete senza discernimento senza fare attenzione al progetto specifico, ai dati tecnici senza che, ai pareri degli esperti venga dato non solo credito ma perfino ascolto.

Questo è il gap culturale da superare. Operazione difficile perché molti equivoci personaggi hanno costruitole loro fortune politiche proprio sull’ignoranza.

L’impianto di Acerra lavora circa 750mila tonnellate all’anno. Considerati i tempi di costruzione eliminerebbe il problema in 10 anni. Meglio dei 34 anni dei camion. Inoltre un impianto simile darebbe lavoro a 200/250 lavoratori, produrrebbe oltre 650mila kwh annui pari al consumo di 224000 famiglie e porterebbe nelle casse del Comune di Giugliano, a parità di condizioni con Acerra (euro 0,0052 kg trattato) una royalty annua di circa 3 milioni e mezzo di euro. Con un risparmio energetico di 122mila TEP (tonnellate equivalenti di petrolio) senza considerare i milioni di litri di idrocarburi che si brucerebbero usando i camion e le migliaia di tonnellate di CO2 che produrrebbero. Le avete considerate queste cose prima di dire NO?