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“Carlo Montarsolo. Ritorno a Napoli”: storia di un artista napoletano e dell’amore per la sua città

Scritto da Felicia Trinchese Il . Inserito in Mostre

carlo montarsolo lave vesuviane con ginestre

Napoli terra di amore e di passione, terra verace e incantatrice, di poeti, attori e pittori. C’è chi ne parla attraverso la musica, chi la racconta sul palcoscenico e chi, come Carlo Montarsolo, ne dipinge le molteplici sfaccettature. La particolare tecnica pittorica e l’esperienza dell’artista napoletano sono state raccolte in una retrospettiva osservabile nelle sale espositive di Castel dell’Ovo.

“Carlo Montarsolo. Ritorno a Napoli”: questo è il nome della mostra che sarà disponibile al pubblico fino al prossimo 3 febbraio, una raccolta di circa cinquanta opere di uno tra gli artisti più interessanti della pittura italiana astratta venuto a mancare di recente, nel 2005. Montarsolo ha rappresentato, nel corso della sua carriera, la città di Napoli attraverso l’esaltazione del dato cromatico, attraversano diverse fasi pittoriche e toccano i vari stili.

Avvicinatosi alla pittura da autodidatta all’età di sedici anni, i primi lavori di Montarsolo ritraggono paesaggi partenopei con evidenti rimandi a Turner e Constable, poi agli Impressionisti e ai Divisionisti, fino ad arrivare ai Fauves. Solo dopo l’esperienza parigina, l’artista fu influenzato dall’arte di Braque e Picasso, in particolare dal cubismo analitico di Cézanne, diventato poi parte di tutte le sue opere più recenti.

“Carlo Montarsolo. Ritorno a Napoli” è l’ultima grande raccolta dei dipinti, oli su tela ed inchiostri, ma di certo non la prima. Basti pensare che solo nell’autunno del 2016 si svolsero ben due mostre dedicate a lui, una promossa dal Comune di Ercolano, “Impressioni Vesuviane”, l’altra dal Comune di Nola, “Vulcanica”. Il 2018 ha visto la volta del Comune di Napoli in collaborazione con l’Associazione Montarsolo e l’Assessorato alla Cultura e al Turismo.

Le cinquanta opere, muovendosi dal figurativo fino all’astrazione, raccontano alcuni filoni e tematiche affrontati costantemente da Montarsolo nei suoi dipinti, in particolare i richiami alla città di Napoli. Nella rassegna “Carlo Montarsolo. Ritorno a Napoli” i temi fondanti sono due: quello relativo al Vesuvio e quello relativo al mare. Insieme a questi, ci sono altri dipinti esposti relativi agli anni ’50, quando tutta la produzione artistica era incentrata sulla luce e sulla sua capacità rivelativa in un contesto astrato – geometrico.

Tra le molteplici opere ammirabili, alcune di proprietà di Banca Intesa Sanpaolo, ci sono alcuni dipinti storici e più conosciuti dell’artista che hanno permesso allo stesso di ricevere innumerevoli premi, non solo in Italia, ma anche all’estero. Tra questi vi è: “Tempio sommerso”, primo premio alla Rassegna d’arte del Mezzogiorno del ’62; “Paesaggio d’inverno”, esposto nel ’58 alla Mostra Internazionale Premio Marzotto per la Pittura al Museo Nazione di Arte Moderna di Parigi.

Tutta la mostra “Carlo Montarsolo. Ritorno a Napoli” è accompagnata da un fascicolo a colori con lo speciale intervento di Enrico Crispolti e Giorgio Agnisola, ma non si limita solamente a questo: i disegni esposti offrono agli spettatori una prospettiva differente della città, scoprendo e mettendo a nudo scorsi di Napoli su cui mai ci si era soffermati.