Il museo della follia: da Goya a Maradona
Fino al 27 Maggio sarà possibile visitare la mostra “Museo della Follia” presso la Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta. L’evento realizzato a cura di Vittorio Sgarbi e promosso dall’Associazione Culturale Radicinnoviamoci, Fenice Company Idea e Ticket24, prevede un costo intero del biglietto di 12 euro, il ridotto di 10/8 euro e l’ingresso gratuito fino ai minori di 6 anni, disabili (con qualunque percentuale di invalidità) e relativo accompagnatore, giornalisti con tesserino ODG per servizi accreditati, tesserati ICOM, guide turistiche e dipendenti della Soprintendenza dei Beni Architettonici.
Alla base di questo evento artistico c’è la concezione comune secondo cui la follia sia fonte di talento e di non omologazione. Vittorio Sgarbi dichiara “Molto del genio viene dalla follia e molta luce viene dal buio. Non c’è un solo matto in cui io non mi identifichi. Se oggi dovessi ribattezzare la mostra qui a Napoli la definirei da San Gennaro a Maradona: la follia è anche quella che un personaggio riesce a generare negli altri. Infatti San Gennaro, il cui sangue si scioglie periodicamente, rende folli i napoletani nella superstizione mentre Maradona li ha resi folli di gioia”.
La mostra si articola in un percorso di oltre 200 opere tra sculture, dipinti, fotografie, oggetti e installazioni multimediali sul tema della follia. La condizione ideale per affrontare questa visita è l’istintività, legante tra l’arte e la follia. Perdersi nel labirinto sensoriale del museo rappresenta una delle opere d’arte vivibili dal fruitore.
L’evento è articolato in diverse sezioni: le prime opere d’arte con le quali si entra in contatto sono quelle di Francis Bacon, Francisco Goya, Adolfo Wildt, Antonio Ligabue, Fausto Pirandello, Telemaco Signorini. Il percorso prosegue la sezione degli “Stereoscopi”: supporti artistici prodotti da Gino Sandri, attraverso ai quali il visitatore viene mentalmente trasportato all’ospedale psichiatrico di Mombello dove l’artista ha trascorso parte della sua vita. Subito dopo, la sezione è interrotta dai coloratissimi dipinti di Carlo Zinelli, che assieme a Venturino Venturi, crea una dimensione tra l’ipnosi e la fantasia.
La mostra prosegue con Fabrizio Sclocchini, fotografo che attraverso il suo reportage intitolato “Gli assenti” ci riporta nuovamente nello scenario di un altro ex-manicomio. Tra le installazioni multimediali invece troviamo lo spettacolare ed emozionante monologo di Paolo Crepet “Arte Libertà Follia Dolore. Da Mario Tobino a Franco Basaglia”.
Nell’ambito della scultura sono presenti le splendide sculture di Cesare Inzerillo: la prima opera è un “Corno Reale” di circa 3 metri, dedicata alla città partenopea e la seconda un “Apribocca” realizzato in relazione al dipinto “L’adolescente” di Silvestro Lega.
Infine le grandi novità vanno ricercate nell’enorme “Griglia”, ovvero un’installazione dove vengono mostrati i ritratti di pazienti, recuperati dalle cartelle cliniche di un ex manicomio e il secondo è la presenza delle opere d’arte dedicate a Diego Armando Maradona. La riflessione affrontata su quest’ultimo personaggio che ha fatto della propria vita la sua opera d’arte.