“Nel nome della Madre. Adele Ceraudo”: un elogio all’universo femminile da parte dell’artista calabrese
Avviene domani, venerdì 23, il vernissage dell’esposizione dedicata ai dieci anni di carriera dell’artista calabrese Adele Ceraudo. La mostra, dal titolo “Nel nome della Madre. Adele Ceraudo”, ospitata al PAN, Palazzo delle Arti di Napoli, a cura di Daniela Wollmann, si protrarrà fino al prossimo 22 marzo.
La rassegna artistica si compone di una raccolta di ben 50 opere, caratterizzate da varia natura e forma, che ripercorrono tutta l’attività della Ceraudo dal 2008 ad oggi.
Tema centrale della mostra, così come di tutto l’operato dell’artista, è la femminilità, approfondita sotto differenti punti di vista, sia umani che sociali. Adele Ceraudo da sempre si dedica alla figura della donna intesa sia nel suo mondo privato che nella globalità, ne descrive le caratteristiche legate alla sua gioia e alla sua positività, alla sua sensualità, fino ad affrontare gli aspetti più bui legati alla violenza ed al suo dolore.
La donna viene analizzata in maniera globale. Con la sua arte, Adele Ceraudo lancia un messaggio sociale incentrato sul rispetto del corpo e dell’anima di tutte le donne. Il percorso espositivo mostra gli inizi della sua carriera ed anche i lavori più recenti, mettendo in luce il passaggio dell’artista dall’analizzare inizialmente una modella fino al raggiungimento della piena consapevolezza di sé, nell’animo e nel fisico, rendendosi protagonista delle sue stesse opere.
In “Nel nome della Madre. Adele Ceraudo” emerge la maestria e la padronanza che l’artista ha nell’utilizzo di una semplice penna Bic. Le opere vengono, infatti, realizzate in questo modo: dapprima c’è l’ideazione dell’immagine che prende vita attraverso gli scatti fotografici di una performance realizzata dalla stessa artista che diventa attrice; poi il disegno, realizzato a penna, viene scansionato ad alta risoluzione e trasferito su diversi materiali, tra cui tela, carta, PVC, plexiglass; l’ultima fase è quella di trasformare l’opera in un quadro attraverso l’intervento pittorico della Ceraudo.
Tra le opere esposte più importanti ci sono alcune rivisitazioni di grandi classici da parte di Adele Ceraudo. Tra queste, emergono “L’uomo Vitruviano” di Leonardo Da Vinci, “Crocifissione” e “San Sebastiano” in cui i soggetti prendono le sembianze femminili e donano un rilevante impatto emotivo anche grazie all’utilizzo di cromature dalla tinta rossa.
Una tra le opere più importanti esposte è “Senza titolo” in cui il volto dell’artista viene ripetuto per ben quattro volte con una leggera sovrapposizione: qui la figura femminile veste i panni di madre, moglie, figlia e amica rappresentata in uno stato che trasmette emozioni di estrema felicità turbata simbolicamente dall’orecchio che si insinua costantemente in ciascun volto, quasi a disturbare la composizione nella sua completezza.
Durante la durata della permanenza a Napoli di “Nel nome della Madre. Adele Ceraudo”, l’artista si esibirà in una performance scenico – teatrale intitolata “Da Madonna a donna” realizzata con il supporto video di Andrea Cagno e le musiche di Marius Arcioni, un omaggio alla figura della madonna, simbolo e collante di tutte le donne.
Fa da accompagnamento all’esposizione un catalogo inedito bilingue, inglese e italiano, con testi a cura della curatrice Daniela Wollmann, dello storico d’erte Gianpasquale Greco e di Luigi Polillo.