Comune di Napoli: settimo non puzzare
Siamo cascati di nuovo nell'emergenza rifiuti della città di Napoli. Per le strade la giunta De Magistris accoglie i turisti con cumuli d'immondizia maleodorante traboccanti dai bidoni della spazzatura o distribuiti per terra.
La giunta municipale retta dall'ex magistrato ed ex parlamentare europeo, l'uomo che cinta la bandana arancione aveva promesso di rivoluzionare le istituzioni e gli animi della popolazione, ha compiuto sette anni di vita. Se vale il comandamento "settimo non rubare" dovrebbe valere anche la massima meno impegnativa "settimo non puzzare".
La crisi dei rifiuti dei napoletani non ha niente di misterioso: è semplicemente il frutto di due promesse mancate a suo tempo pronunciate dal sindaco. La prima promessa era d'innalzare la percentuale dell'immondizia differenziata portandola, s'era detto all'inizio del mandato del sindaco, al 70% della raccolta. La seconda promessa era di costruire nuovi impianti di compostaggio, per il trattamento della frazione umida. Tutte e' due queste promesse sono state accantonate e Napoli si è attestata alla percentuale di differenziata di poco superiore al 30% mentre i progetti per i nuovi impianti di compostaggio sono rimasti nelle pie intenzioni.
Ai nostri giorni la città si affida all'unico termovalorizzatore ubicato ad Acerra che brucia i rifiuti, e ricorre al trasporto verso altri territori italiani nonchè all'estero di quanta immondizia non si riesce a smaltire. Basta un intoppo al funzionamento del termovalorizzatore di età avanzata e dotato di tecnologia antiquata e la monnezza ristagna nelle strade di Napoli emanando il suo fetore per la delizia dell'olfatto dei cittadini e dei visitatori stranieri.
C'è poi un altro connotato che caratterizza l'azione amministrativa di de Magistris, ed è il dissesto della finanza comunale, la mancanza di risorse sufficienti per far fronte ai servizi necessari alla popolazione. Il sindaco e i suoi assessori non sono in grado di soddisfare la domanda di prestazioni che viene in particolare dai cittadini più poveri. Perciò si affidano ad una eventuale legge speciale che dovrebbe coprire le necessità non solo del Comune di Napoli bensì anche di altre città alle prese con uno squilibrio cronico tra entrate e spese.
La legge speciale è un futuribile d'incerta realizzazione. Con i tempi che vivono il Parlamento e le forze politiche recentemente premiate o punite dal voto degli italiani, ci sono altre necessità urgenti che reclamano interventi legislativi.
La giunta comunale di Napoli, la posizione preminente del sindaco de Magistris non riceveranno accoglienza immediata per le loro proposte di salvataggio finanziario. Tra i quasi vincitori delle ultime elezioni politiche, il Movimento 5 Stelle e la Lega, non si vedono parlamentari o leader che abbiano particolarmente a cuore le sorti del Comune di Napoli e in particolare del suo sindaco.