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La personale di Guido Pecci: di Roma, di Napoli e d’altre cose sparse

Scritto da Francesca Ciampa Il . Inserito in Mostre

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Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli ospiterà fino al prossimo 7 Maggio la personale di Guido Pecci. La mostra, a cura di Marco De Gemmis e Loredana Rea, è stata realizzata con la collaborazione della Galleria Honos Art di Roma e del MiBACT.

L’artista ha affrontato nella splendida esposizione i temi della propria vita, dell’essere artista, dell’attuale capitale d’Italia e dell’ex capitale del Regno delle Due Sicilie. La comparazione e mescolanza artistica di elementi cari all’autore stesso.

La mostra è un vero e proprio collegamento mentale, che il Direttore Paolo Giulierini definisce come “la propensione dell’Archeologico a ricollegare il passato ed il presente, infrangendo le barriere temporali, per affermare l’universalità delle espressioni della Cultura”.

Il topos dell’antichità è rivisto secondo tre nuovi punti di vista: il gioco delle forme, i cui contorni non sono mai marcati e delineati ma sfumati come i limiti della memoria umana; i colori – grigio, rosa, nero – che rievocano i ricordi pittorici del Pecci; la materia intesa come elemento concreto delle sue opere che spazia dall’argilla alle tele, sfociando in carte che esprimono il proprio lavoro.

La personale accoglie una successione caleidoscopica di frammenti immaginifici che tendono a suscitare emozione e stupore nell’animo di chi li guarda. I temi oscillano dal mito della Sibilla Cumana fino al Satyricon di Petronio.

Afferma Guido Pecci: “in questa esposizione ho trasferito la mia visione di due città amatissime, ricche di stratificazioni storiche. E’ una visione inscindibile dalle innumerevoli tracce di antichità, che emergono quotidianamente e vanno sottratte all’oblio”